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Europarlamento approva riforma copyright, più tutela per autori

da | 27 Mar 2019 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

Nella foto: il tabellone con i risultati della votazione al Pe sul copyright.

Più tutela per gli autori. La riforma europea sul copyright passa il traguardo al Parlamento europeo che l’approva con una maggioranza corposa di 348 a favore 274 no e 36 astenuti su 658 deputati presenti. Un esito che non era affatto scontato secondo i pronostici della vigilia. Le nuove norme Ue, basate sull’accordo di compromesso raggiunto con il Consiglio Ue lo scorso febbraio, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare un equo compenso con i giganti del web. Lega e M5S a Strasburgo hanno votato compatti contro il provvedimento e si preparerebbero ora a proseguire la loro battaglia quando il testo approderà al Consiglio Ue, nonché quando verrà il momento della ratifica nazionale. Una direttiva “pessima e inefficace”, commenta il sottosegretario all’editoria Vito Crimi. Mentre per il Mibac parla il sottosegretario Gianluca Vacca che definisce la riforma “pericolosa”.

Il via libera dell’Eurocamera, salutato dall’emiciclo con un applauso, è arrivato al termine di una mattinata lunga ed intensa iniziata con un accesso dibattito in Aula tra favorevoli e contrari. Per il presidente degli editori di giornali europei dell’Enpa, Carlo Perrone, è stata una “grande vittoria per la stampa in Italia”. A fargli eco il presidente dell’Eurocamera Antonio Tajani secondo il quale la direttiva, tra vari meriti, ha anche quello di mettere fine “all’attuale far-west digitale”. Ma c’è pure chi storce il naso e chi protesta. Wikipedia – che oggi torna in chiaro dopo l’oscuramento messo in atto alla vigilia – parla di un “risultato che era segnato”, mentre Google si dice convinto che la direttiva sul copyright “è migliorata, ma porterà comunque ad incertezza giuridica e impatterà sulle economie creative e digitali dell’Europa”.

‘Matherboard’, rivista specializzata online, scrive addirittura che “Internet è ufficialmente morto” mentre sulla rete è partita la rivolta contro il famigerato articolo 13 della direttiva, diventato un ‘top trend’ su twitter. E gli Youtuber hanno evidenziato i rischi per streaming e video sul web. La complessità della materia e l’importanza della posta in gioco hanno contribuito a spaccare i gruppi politici e dividere la pattuglia degli eurodeputati italiani. Lega e M5S hanno votato compatti contro la direttiva europea, mentre a favore si sono espressi Forza Italia, la stragrande maggioranza del Pd (solo 3 contrari) e gli eurodeputati italiani di Ecr.

“L’idea – si legge nella nota del M5S – di limitare il diritto all’informazione e alla partecipazione online, imbavagliando la rete, è pericolosa e preoccupante e ci vede radicalmente contrari”. Altra versione per gli eurodeputati Pd convinti che il voto sia “una grande vittoria delle idee, della creatività, della cultura, del giornalismo”. A livello dei gruppi le divisioni hanno toccato tutti gli schieramenti in campo. La stragrande maggioranza del Ppe ha votato a favore del testo, con una fronda di 28 che ha espresso parere contrario.

Diviso il fronte dei socialisti e democratici, con gli eurodeputati tedeschi dell’Spd – a cominciare dal presidente dell’S&D Udo Bullmann e gli austriaci – che hanno votato contro, mentre la maggioranza S&D ha detto sì. Spaccature anche nell’Alde e nei sovranisti Enf, con la pattuglia di eurodeputati lepenisti che, contrariamente agli alleati leghisti, ha votato a favore. Defezioni anche nel gruppo Efdd (dove c’è il M5S). Il gruppo più compatto ‘contro’ quello della Sinistra Unitaria europea (Gue/Ngl) e anche la maggior parte dei Conservatori Ecr ha votato contro. Divisi invece i Verdi.

Dopo l’ok di Strasburgo adesso toccherà ai ministri dell’Ue esprimersi. La riforma è attesa al Consiglio – dove il governo gialloverde italiano potrebbe anche opporsi – che dovrà votarla a maggioranza qualificata. “Immagino che la Germania non voglia cambiare la sua posizione” al momento del voto finale, “in quanto in passato ha dato segnali di approvazione”, ha affermato il relatore della riforma sul copyright il tedesco del Ppe Axel Voss. “Naturalmente non posso saperlo, non sono così addentro alle cose”, ma se ci fosse una “inversione di marcia” da parte del governo tedesco “sarebbe uno schiaffo a tutti coloro che hanno partecipato ai lavori”, ha aggiunto.

“Una pagina importante per l’Europa ed una vittoria per la creatività e la cultura”, ha commentato Carlo Fontana, Presidente di Agis e di Impresa cultura Italia-Confcommercio. “Il voto di oggi – sottolinea Fontana – riconosce a chi crea il diritto ad un equo compenso per lo sfruttamento delle proprie opere da parte delle grandi piattaforme digitali. Una normativa equilibrata e ben lontana dal voler porre censure nei confronti del web, quanto piuttosto volta a tutelare il settore culturale e creativo che è tra i più dinamici dell’economia europea”.

Confindustria Radio Televisioni saluta con soddisfazione la riforma del copyright approvata oggi dalla Plenaria del Parlamento UE: “l’estensione delle regole di equità e diritto alle grandi piattaforme online ristabilisce parità di concorrenza con il business audiovisivo che da sempre ha remunerato e investito nella creatività”. Lo ha dichiarato il Presidente di Crtv, Franco Siddi. “L’aspetto più importante della norma per l’industria che rappresentiamo è il principio che rendere disponibili online a fini commerciali (pubblicità, dati) grandi quantità di materiale coperto da diritto di autore costituisce atto di comunicazione al pubblico e come tale deve essere autorizzato dagli aventi diritto e remunerato – ha detto Siddi -. Un principio che finalmente pone in capo anche alle piattaforme online una forma di responsabilità che fino ad oggi non era prevista, ma che la giurisprudenza sul diritto di autore andava delineando già da tempo. Si tratta di un primo passo, più che di responsabilità degli operatori online si parla di responsabilizzazione (accountability): ma è un passo, finalmente nella giusta direzione”.

“Auspichiamo che il Consiglio dei Ministri degli Stati membri avalli senza indugi l’adozione formale di tale provvedimento – ha proseguito Siddi -. Ci auguriamo, inoltre, che anche il nostro governo, tanto attento all’identità nazionale e all’innovazione e alla necessità di un’Europa equa e proattiva possa condividere questo passo importante nel suo percorso finale. Crtv si è sempre spesa in tutte le sedi, allineandosi alle posizioni delle maggiori associazioni europee del settore, affinché il lavoro intellettuale e creativo di autori, artisti interpreti fosse remunerato online”. “Un’estensione delle regole del diritto reale a tutela dell’identità culturale e giuridica europea, affinché essa costituisca, come nel caso del GDPR, una best practice apprezzata globalmente”, ha concluso Siddi.

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