Dal 27 marzo sarà possibile ammirare alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano il Cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello. Il restauro del Cartone, durato 4 anni e guidato da Maurizio Michelozzi, porterà nuova luce sullopera che, ricordiamo, essere stata realizzata interamente dal pittore di Urbino.
In pittura un Cartone non è altro che uno studio preparatorio che serve agli artisti per realizzare la loro opera definitiva. Il Cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello è unopera notevole, non solo perché lunico Cartone rinascimentale pervenuto, ma anche perché è stato realizzato dal pittore a grandezza naturale de La Scuola di Atene, laffresco che primeggia nella stanza della Segnatura in Vaticano. Un Cartone di 2,85 metri x 8,04 metri che sarà fruibile al pubblico tra un giorno.
Lallestimento della mostra è stato curato dallo studio dellarchitetto Stefano Boeri. «L’abbiamo immaginato ha sottolineato Boeri ad Askanews – come un apparato divulgativo fatto di una stanza preparatoria, nella quale si racconta il rapporto tra il cartone e l’affresco finale. E poi abbiamo pensato a un tavolo di lavoro, un tavolo di studio, dando però la massima attenzione possibile a questo straordinario cartone [ ] che viene raccontato con una tecnologia oggi possibile, quindi un vetro di 8 metri per tre, antiriflesso, chiaro, che permette la visione dei dettagli, addirittura della punteggiatura per lo spolvero. Quindi credo davvero che finalmente i visitatori si troveranno di fronte a una riscoperta».
Boeri, ha dichiarato, che lallestimento è stato pensato come un connubio tra laffresco e il Cartone: una parte dedicata allopera compiuta e laltra allo studio preparatorio. Lesposizione prevede quindi una sorta di spazio didattico che è introdotto, appunto, da un muro virtuale nel quale verranno illustrate le figure e i soggetti dellopera; al centro della sala, infine, un tavolo di 150 anni.
Il Cartone della Scuola di Atene di Raffaello non è sempre stato proprietà della Pinacoteca. Federico Borromeo, il fondatore dellAmbrosiana, lo ha acquistato per una cifra notevole allepoca: 600 lire. Dal 1626 appartiene alla Pinacoteca, ma negli anni ha viaggiato un po: nel maggio del 1796 è stato requisito dalla Francia, restaurato ed esposto poi al Museo del Louvre; nel 1816 tornò in Italia, ma 102 anni dopo, per sfuggire agli attacchi aerei, fu portato a Roma. Anche durante la seconda guerra mondiale venne messo al riparto, fino al 1946 anno in cui venne esposto a Lucerna. Lesposizione serviva per una raccolta fonti per la ricostruzione dellAmbrosiana. Fu esposto anche nel 1966 e, poi, nel 2014 iniziò le operazioni di restauro.
«Ai visitatori che si fermeranno a contemplare le figure tratteggiate dalla mano sublime di Raffaello ha affermato Marco Ballarini, prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana – auguriamo di poter trovare in esse, come accadde a Gustave Flaubert nel 1845, un senso di calme et intelligence, certié et forcè».