Italia – Cina, firmate quattro intese tra gemellaggi e lotta al traffico opere

da | 25 Mar 2019 | Arte e Cultura

Nel contesto dell’assemblea del Forum culturale Italia-Cina, tenutosi a Roma a Palazzo Barberini, sono state firmate quattro intese e un documento simbolico di restituzione di 796 reperti archeologici appartenenti al patrimonio culturale cinese. A marcare ancor più il legame, i due gemellaggi che sono stati stretti, uno tra le città di Verona e Hangzhou; l’altro tra i paesaggi vitivinicoli del Piemonte e i terrazzamenti del Riso dello Yunnan. La lotta al traffico illecito di opere d’arte ha sancito il primo incontro della mattina tra il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli, e il suo omologo della Repubblica popolare cinese, Luo Shugang. Nello specifico, il protocollo è stato firmato come prevenzione di furti, scavi clandestini, importazione, esportazione, traffico e transito illecito di beni culturali e sulla promozione della loro restituzione. I reperti archeologi trafugati in Cina e giunti clandestinamente nel territorio italiano, per l’occasione sono stati esposti a Villa Madama, mentre l’anno prossimo per le celebrazioni del 50° anniversario dall’avvio delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, saranno in mostra a Pechino. “Sarà un’opportunità importante per raccontare al meglio la nostra offerta culturale, ma anche per conoscere aspetti meno noti della loro cultura – ha dichiarato Bonisoli – mi piacerebbe che venissero coinvolte le rispettive comunità, quella italiana che vive in Cina e quella cinese che è qui da noi, cresciuta dal 2008 al 2015 dell’85%”. L’accordo prevede fra le altre cose, l’istituzione di un gruppo di lavoro composto dal segretario generale del MiBAC, dal personale del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e dal direttore generale del dipartimento Affari Esteri dell’amministrazione nazionale per il patrimonio culturale della Repubblica Popolare Cinese (Ncha). Una nuova stagione nei rapporti tra Italia e Cina che favorisce la promozione di attività di formazione fra i due paesi nell’ambito dell’amministrazione, della catalogazione e del monitoraggio dei mercati, della gestione, dell’importazione e dell’esportazione di beni culturali. In più si mira a valorizzare e migliorare la fruizione dei siti divenuti patrimonio dell’umanità italiani e cinesi, insieme infatti ne contano 107 su 1.092 iscritti nell’Heritage List: 54 si trovano in Italia, 53 in Cina. “Contiamo di avviare collaborazioni in diversi campi: dalla musica all’arte contemporanea, dal design alla gestione del paesaggio, ma anche nella formazione – ha continuato il ministro -la restituzione delle opere trafugate si inserisce nel solco dell’azione di Governo che stiamo portando avanti. Non è la prima volta che restituiamo opere recuperate in Italia, dove erano arrivate illegalmente, ad altri Paesi. Andremo avanti in questa direzione, perché il nostro obiettivo è azzerare il mercato nero e il traffico illecito dei beni culturali”.