Sequestrate dal Comando Carabinieri TPC nella mostra di Modigliani 21 opere false

da | 15 Mar 2019 | Arte e Cultura, Conservazione e tutela

Sono 21 le opere, ritenute false, che i militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, in particolare la Sezione Falsificazione e Arte Contemporanea del Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, hanno posto sotto sequestro. Le opere sono esposte nel Palazzo Ducale di Genova, nell’ambito della Mostra dedicata ad Amedeo Modigliani. L’attività investigativa preliminare, condotta con l’ausilio di consulenti esterni quali storici ed esperti d’arte, ha consentito di emettere un provvedimento di sequestro relativo a 21 opere esposte, tra dipinti e disegni (di cui n.15 attribuiti a Amedeo Modigliani; n.3 attribuiti all’opera congiunta di A. Modigliani e Moise Kisling; n. 3 a Moise Kisling), poiché considerati non autentici.

Per contestualizzare il potenziale volume d’affari basti pensare che, una delle opere in sequestro, il “Nudo disteso”, verosimilmente acquistato nel 1995 per $ 250.000 presso un porto franco degli U.S.A., nella circostanza della mostra di Genova, è stato assicurato per 42 milioni di Euro.

É opportuno sottolineare il tempismo di certe iniziative tenendo conto che il prossimo anno ricorrerà il centenario dalla morte del maestro livornese. Innumerevoli saranno, infatti, le manifestazioni organizzate per ricordare l’opera di Amedeo Modigliani che, allo stesso tempo, inevitabilmente avranno riflesso sul mercato dell’arte, fisiologicamente pronto a far salire le quotazioni delle sue opere.

Le attività d’indagine, particolarmente lunghe e complesse, oltre alle tradizionali tecniche investigative sono state integrate dal supporto tecnico scientifico fornito dal Raggruppamento Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma che ha svolto esami finalizzati alla caratterizzazione dei materiali impiegati per la realizzazione delle opere mediante tecniche non invasive (spettroscopia Raman) e micro-invasive (micro-Raman, micro-FT IR e SEM-EDX).

Stante la provenienza delle opere sottoposte ad indagine, in larga parte possedute da cittadini stranieri, gli investigatori hanno espletato diverse Commissioni Rogatorie Internazionali, con il supporto delle competenti Forze di Polizia, negli Stati Uniti d’America, Svizzera, Francia, Israele e Olanda.

Tra gli indagati assume particolare rilievo la figura di un gallerista e collezionista americano, punto di riferimento del Presidente del Comitato di Direzione della Mostra, il quale oltre ad essere il proprietario di n. 2 opere, ha fatto da collettore per il prestito di due terzi delle opere oggetto di sequestro.

La Procura di Genova ha concluso la fase preliminare dell’inchiesta procedendo alla notifica di 6 avvisi di conclusione indagini a carico di altrettanti soggetti, a vario titolo indagati, per i reati di ricettazione, messa in circolazione nel territorio dello Stato di opere false/contraffatte, falso materiale e falso ideologico.