Colosseo. Si riducono le file ma a novembre aumenta il biglietto d’ingresso

da | 12 Mar 2019 | Arte e Cultura, Promozione e valorizzazione

Durante il convegno “L’innovazione digitale per una migliore fruizione del patrimonio culturale”, organizzato ieri dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali nell’ambito dell’iniziativa “Dig.it MiBAC – Il digitale al servizio della cultura”, il vicesindaco di RomaLuca Bergamo e il Sottosegretario Mibac con delega alla digitalizzazione Gianluca Vacca hanno annunciato l’avvio di una collaborazione tra Mibac e Roma Capitale finalizzata all’adozione, nei musei e nei siti archeologici del centro della Capitale, come il Parco archeologico del Colosseo, i Fori imperiali e i Musei Capitolini, di sistemi di gestione degli ingressi che consentano di ridurre notevolmente le code. L’idea prende spunto dal sistema “ammazzacode” sviluppato dall’Università dell’Aquila e sperimentato con successo alla Galleria degli Uffizi di Firenze in occasione delle giornate di visita gratuite. “Lo scopo è non solo ridurre le code, ma favorire la pluralità di opportunità che la città offre. E si potrebbe arrivare all’applicazione presto, in un anno”, ha precisato Bergamo.

L’introduzione di un nuovo sistema di gestione delle file è la novità positiva che interessa il Parco archeologico del Colosseo, mentre la novità negativa riguarda la notizia che dal 1 novembre il prezzo del biglietto ordinario, che ad oggi consente un accesso al Colosseo e uno al Foro Romano e al Palatino nell’arco di 2 giorni, passerà da 12 a 16 euro e sarà valido un solo giorno. Verrà poi istituito un biglietto “full experience” da 22 euro che sarà l’unico biglietto della durata di due giorni e che consentirà la visita anche del piano dell’Arena del Colosseo, del Palatino e di tutti i siti del Foro. “Non è certo una buona notizia per i turisti e in generale per gli amanti della cultura”, commenta il Codacons. “L’incremento tariffario del +33% è senza dubbio abnorme, e ci chiediamo come saranno utilizzati i maggiori proventi derivanti dall’aumento del biglietto”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “Ci auguriamo – continua – che le risorse derivanti dagli ingressi al Colosseo siano interamente utilizzati per migliorare l’offerta culturale della capitale, e non vadano in tasca a soggetti privati o utilizzati per fini diversi”. La direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, in merito al rincaro previsto ha tenuto a precisare che “il Colosseo è al quarto posto fra i siti culturali più visitati al mondo, ma il costo del biglietto – stabile dal 2008 – rispetto ad altre realtà internazionali si attesta ad oggi, con 12 euro, alla coda del grafico che va dai 22 del Metropolitan ai 5 euro delle piramidi di Giza”.