È un peccato che nel 2019 – a 110 anni dal primo ‘Manifesto Futurista’ – non siamo riusciti a creare in Italia un centro studi, una fondazione, un luogo istituzionale capace di dialogare con altri poli culturali internazionali. Ritengo, quindi, vi sia l’esigenza e la necessità di colmare questo vuoto pensando alla realizzazione di un archivio digitale dell’immenso e straordinario patrimonio futurista, anche con l’ausilio di collezionisti e archivi familiari. […] Lancio quindi un appello al ministro dei Beni Culturali Bonisoli affinché accolga la possibilità di realizzare un archivio digitale per salvaguardare e valorizzare la memoria e lo spirito di un grande movimento culturale d’avanguardia come è stato appunto il Futurismo. Così Francesca Barbi Marinetti, nipote di Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Movimento Futurista, si è espressa durante il convegno, svoltosi ieri alla Camera dei Deputati, sui 110 anni trascorsi dalla pubblicazione (sulla rivista francese Le Figaro) del primo Manifesto del Futurismo. Le parole della Marinetti hanno subito riscosso il favore della deputata di Fdi e vicepresidente della commissione Cultura Paola Frassinetti, la quale ha dichiarato che la Camera dei Deputati e il Mibac dovrebbero impegnarsi per valorizzare il Futurismo, fucina di arte visiva, dinamismo, sperimentazioni e tecniche d’avanguardia, che ha lasciato segni in tutte le città italiane. Il ministro Bonisoli, milanese come me e che ben conosce la città in cui il Futurismo è nato, deve attivarsi per raggruppare documenti e inediti andati dispersi. Come Fratelli d’Italia ci faremo carico di portare l’istanza di Francesca Barbi Marinetti a Bonisoli. Da Federico Mollicone, deputato di Fdi e capogruppo della commissione cultura, è inoltre giunta la proposta di sfruttare un esistente bando sulla digitalizzazione per realizzare, magari anche con il sostegno di privati, un archivio digitale che raccolga e conservi il materiale sul Futurismo e che funga da rete con tutte le realtà italiane e non. Un progetto di questo tipo è stato già portato a termine alla Yale University negli Stati Uniti.
Tra i tentativi compiuti fino ad ora per raggruppare in modo omogeneo una parte della documentazione inerente al movimento futurista, è possibile ricordare la monografia Manifesti proclami, interventi e documenti teorici del futurismo, 1909-1944 a cura di Luciano Caruso, pubblicata nel 1980, il libro Sintesi del Futurismo – Storia e Documenti (1968) di Luigi Scrivo e la mostra Rivivere il Futurismo attraverso i documenti, che è stata allestita nel 2010 al Palazzo Reale di Milano.