Mibac, al via audizioni commissione Reti museali e sistemi territoriali

da | 18 Feb 2019 | Arte e Cultura

Il ministero dei Beni culturali punta sullo sviluppo di percorsi e di sistemi capaci di rappresentare, sostenere e promuovere l’identità culturale del Paese e lo fa, attraverso la commissione Reti museali e sistemi territoriali del Mibac, istituita a ottobre scorso dal ministro Alberto Bonisoli. Come obiettivo principale quello di tracciare le linee guida per sviluppare tutte le possibili strategie di collaborazione e cooperazione tra le istituzioni pubbliche, private e le realtà produttive territoriali, puntando all’aumento della fruibilità di tutti i siti nel Paese.

Un ciclo di incontri permetterà quindi di ascoltare le esperienze e le migliori tecniche di chi opera nel mondo della cultura. Non solo. Per consentire agli esperti del settore di prender parte alle audizioni in programma da marzo a luglio, il Mibac ha attivato una casella di posta elettronica all’indirizzo: “commissioneretiesistemi@beniculturali.it”. Bonisoli ha infatti affermato: “Abbiamo deciso di avvicinare il Ministero agli attori e agli operatori del settore culturale del nostro Paese con un unico scopo: renderli protagonisti. Da mesi lavoriamo in questa direzione e intendiamo dare loro la possibilità di partecipare, essere ascoltati e consultati direttamente per raggiungere così il maggior numero possibile di soggetti”. La prima audizione si terrà il 13 marzo 2019 a Catania, la seconda il 10 aprile a L’Aquila, la terza il 14 maggio a Genova. Il quarto appuntamento è previsto, invece, il 7 giugno a Cremona. L’ultima, infine, si terrà il 4 luglio a Treia, in provincia di Macerata. “Dopo l’ultima data – aggiunge la presidente della commissione Reti museali e sistemi territoriali, Daniela Tisi – potremo tracciare un bilancio di questa seconda fase di ascolto delle istanze dei territori, per poi passare riuscire a stilare le linee guida per una gestione complessa del patrimonio culturale da fornire al ministro Bonisoli entro settembre”.

Ci sono circa 5000 musei in Italia, tra cui 500 che appartengono allo Stato. Tra gli altri, invece, ci sono situazioni di privati, di famiglie, proprietà comunali, ecclesiastiche e di fondazione. Il problema è che hanno difficoltà a comunicare tra di loro e hanno diversi modelli di gestione, quello che bisogna fare è metterli in comunicazione, a prescindere dalla proprietà e in modo da poter essere offerti come unicum.