Passeggiavano tranquillamente in aperta campagna i due tombaroli arrestati dai carabinieri della stazione di Marina di Modica. Sono entrambi vittoriesi, uno di 50 e laltro di 38 anni; camminavano con tanto di metal detector e attrezzi adatti per lo scavo, intenti a cercare reperti archeologici di interesse storico nel territorio ragusano.
I carabinieri non si sono fermati ad arrestarli: hanno perquisito le loro abitazioni nella città di Vittoria trovando 80 reperti tra anfore e monete. Il pezzo forte è costituito da un raro strumento chirurgico databile tra il IV secolo a.C. e il VI d.C..
Oltre ai reperti antichi, nellabitazione di uno dei due tombaroli sono stati ritrovati 10 grammi di marijuana e tre piante di cannabis indica. Sia lo stupefacente, sia i reperti sono stati sequestrati dalle autorità; sarà la Sovrintendenza per i beni culturali e artistici di Ragusa ad analizzare la refurtiva.
I due arrestati sono stati accusati di ricettazione, danneggiamento del patrimonio archeologico e storico, violazione in materia di ricerche archeologiche, detenzione di stupefacente a fini di spaccio.
Le operazioni sono state possibile grazie alla collaborazione del Reparto Operativo del comando Provinciale di Ragusa e della Compagnia di Vittoria.
Ragusa di tombaroli ne sa qualcosa. Nel giugno dello scorso anno a Chiaramonte Gulfi proprio dei tombaroli, rimasti ignoti, avevano devastato i resti di una villa romana del III secolo d.C. probabilmente in cerca di qualche moneta antica. Sul sito i segni tangibili del loro passaggio tra picconate e buche profonde.