Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ha presentato ieri a Ca’ Farsetti, listituzione della tassa di sbarco a Venezia. Costerà 6 euro per accedere a Venezia. L’entrata in vigore, che dovrebbe avere luogo attorno al 1 maggio, sarà però “calmierata” a 3 euro fino al 31 dicembre 2019. Dal 1 gennaio 2020 scatterà invece un sistema a “bollini”, con valori crescenti fino a 10 euro, che servirà a regolare l’arrivo in città a seconda della pressione turistica prevista, per garantire la vivibilità ai residenti (8 euro, in caso di bollino rosso, o 10 euro in caso di bollino nero). E prevista anche la possibilità di sottoscrivere delle convenzioni con il Comune per ridurre il contributo di accesso per chi soggiornerà presso le strutture ricettive della Città Metropolitana di Venezia e della Regione Veneto; sono escluse dalla riduzione le strutture adibite a locazione turistica,
La legge esclude dal pagamento i residenti del Comune e diverse altre categorie. Dopo lapprovazione, ieri, da parte della Giunta, ora il provvedimento passa al Consiglio regionale per lapprovazione definitiva.
Sarà un approccio “soft”, spiega Brugnaro, “perché non vogliamo chiudere la città, e nemmeno mettere tornelli o controlli. Solo spiegare al mondo che questa città è slow, va rispettata. Dunque gli ospiti la devono vivere nel modo giusto. “Non siamo qui per fare cassa, ma crediamo di arrivare al 2022 con una gestione dei flussi turistici in città, garantendo una prenotabilità degli arrivi ottenendo numeri veri sul turismo in città e non quelli sparati di 30milioni”. “La legge parla di vettori che devono incassare un contributo di accesso. Ho incontrato le categorie e stiamo affrontando un percorso partecipato – ha spiegato il primo cittadino. Sulla Ztl ha quindi precisato: “Sarà la giunta di volta in volta a costruire i provvedimenti singoli con cui correggere gli errori, l’ospite deve venire qui con dignità e comprendere. Chi viene a Venezia ha bisogno di tempi e spazi diversi per comprendere la lentezza della nostra città”.
Contrario al provvedimento si è dichiarato il ministro delle politiche agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio tramite un twitter: “Provvedimento inutile e dannoso. Vogliamo diventare un paese turistarepellente?”. “dopo frittole …. Venezia. La tassa dingresso a Venezia mi ricorda tanto: non ci resta che piangere…”, aggiunge in un tweet successivo accompagnato dal celebre video di Benigni e Troisi che cita la tassa di un fiorino per passare alla dogana.
Lattacco alla posizione del ministro centinaio è arrivato da Maria Stella Gelmini capo gruppo di Forza Italia Centinaio sa che era in Finanziaria? Tutto bene, ma qualcuno puo’ dire al ministro che la norma quadro era contenuta nella finanziaria (art. 1 comma 1129)? (il comune di Venezia è autorizzato ad applicare, per l’accesso, con qualsiasi vettore, alla Città antica e alle altre isole minori della laguna, il contributo di cui all’articolo 4, comma 3-bis, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, alternativamente all’imposta di soggiorno di cui al comma 1 del medesimo articolo, entrambi fino all’importo massimo di cui all’articolo 14, comma 16, lettera e), del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010).
Favorevole il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. “La città di Venezia, tra i fiori all’occhiello dell’Italia del Nord Est, ha un sindaco eletto dai cittadini che ha come incarico anche quello di proteggere e valorizzare uno dei più importanti musei a cielo aperto del mondo. Prevedere una contribuzione, di pochi euro, per più di 20 milioni di turisti che la visitano ogni anno è una scelta di buonsenso nell’interesse dei cittadini che non va né derisa né contrastata. I 50.000 abitanti del centro storico subiscono continui disagi, i costi per la città sono eccezionali e certamente destinare risorse aggiuntive a idee e progetti che possano risolvere i problemi non può che essere una scelta opportuna.
Anche Confcommercio si è dichiarata favorevole con un comunicato del presidente dell Unione Metropolitana di Venezia, Massimo Zanon: “Confermiamo il nostro giudizio positivo. Nei giorni scorsi, quando ci siamo incontrati in municipio, il sindaco ci aveva gia’ rassicurati sul fatto che il ticket d’ingresso’ non gravera’ sugli operatori della nostra categoria e sui loro clienti, che provengono da ogni parte del Veneto, e che sara’ un contributo per la sostenibilita’ della citta’ storica, migliorando i servizi e abbattendo i costi, che gravano sui cittadini e sulle imprese. “Auspichiamo ora – prosegue Zanon – che l’introduzione del ticket sia l’occasione anche per rivedere il sistema di accesso a Venezia dei pullman granturismo, che gia’ devono la tassa d’entrata. C’e’ il rischio infatti che con questo nuovo provvedimento si trovino a pagare due volte, con una conseguente negativa ricaduta sugli operatori e gli utenti. Invece che sommare le due voci, una buona soluzione potrebbe essere quella di aumentare l’entita’ della tassa d’entrata, cui far corrispondere l’acquisto di servizi, ad esempio il biglietto di un museo, in modo da incentivare la buona frequentazione della citta’ da parte del turismo piu’ responsabile – conclude – disincentivando il mordi e fuggi”.
Infine il sindaco ha incassato anche lappoggio del governatore del Veneto Luca Zaia: Noi siamo a disposizione. E’ una partita che assolutamente mi vede al fianco del sindaco di Venezia per quella che e’ una nuova sfida”. “Per me – aggiunge il governatore – era fondamentale che i Veneti, come ha ora ribadito anche Brugnaro, fossero esonerati da questa tassa, perche’ visitare Venezia non e’ solo visitare la citta’ che e’ patrimonio dell’umanita’, un museo a cielo aperto e un valore mondiale, ma e’ anche il capoluogo della nostra regione. Quando i Veneti pensano a Venezia pensano a questo, alla citta’ che il simbolo della storia del Veneto”.