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L’appello dalla Regione Toscana al MiBAC: sblocchi i fondi già stanziati per i cammini religiosi

da | 31 Gen 2019 | Promozione e valorizzazione, Turismo

Un appello rivolto al MiBAC è stato lanciato ieri da Stefano Ciuoffo, assessore regionale al Turismo della Toscana. La richiesta: sbloccare i fondi destinati ai cammini religiosi. Come previsto dall’accordo di programma firmato nel 2018 dal ministero e undici Regioni.

Gli accordi firmati dalle Regioni e dall’allora MiBACT, come ha dichiara nella nota Ciuoffo, sono stati due, come due sono i progetti da far partire. Il primo accordo è stato firmato il 9 luglio 2018, l’altro il 18 settembre 2018. Lo scopo era, o meglio dovrebbe essere, il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi lungo i percorsi religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica con i tratti Loreto-Assisi della Via Laurentina e Via Francigena annessi. Il Ministero metteva a disposizione per questo potenziamento un fondo di oltre 25 milioni di euro. «E, visto che il 4 febbraio 2019 scadranno i 90 giorni entro i quali il ministero, in accordo con le Regioni, dovrebbe provvedere alla definizione del Piano degli Interventi per quanto riguarda la parte inerente i percorsi religiosi (mentre per la Via Francigena la scadenza è fissata a metà aprile), sono a sollecitare una mossa in tal senso dato che al momento è tutto fermo e i territori aspettano tali risorse per partire».

La dotazione finanziaria effettivamente prevista è di 12 milioni e 675 mila euro per il progetto “I cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica”; anche per le attività sulla Via Francigena è prevista a stessa cifra. L’erogazione dei fondi è programmata per tranche: inizialmente 5%, il 20% al decreto di assegnazione, 55% per l’avanzamento dei lavori e 20% alla fine. Cifre importanti che servono alle Regioni per promuovere il territorio. Il problema, il nocciolo della questione è il mancato arrivo di questi fondi: nessuna erogazione è stata fatto ad oggi.

Ciuoffo è certo che questo ritardo è da ricollegarsi «alla fase di stallo dovuta allo scorporo del Turismo dai Beni Culturali e la relativa migrazione di personale e uffici da un Ministero all’altro», ma il suo augurio è quello che il Ministro Bonisoli possa agire in merito, poiché «tali risorse (oltre 25 milioni di euro) rimangono comunque assegnate al bilancio dei Beni Culturali».

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