TEFAF Maastricht finanzia 2 progetti di restauro e conservazione

da | 17 Gen 2019 | Arte e Cultura

Antoon van dyck, Ritratto di Carlo I a cavallo, 1636 – National Gallery

Mentre fervono i preparativi da parte dei 277 galleristi da tutto il mondo per selezionare, studiare e preparare al meglio le opere da portare alla prossima edizione di TEFAF Maastricht (che quest’anno si terrà dal 16 al 24 marzo al MECC), il Comitato Esecutivo di The European Fine Art Foundation (TEFAF) ha elargito la somma di 50.000 euro del suo Museum Restoration Fund in sostegno di due distinti e complessi progetti di conservazione e restauro, rispettivamente della National Gallery, Regno Unito, e del Museum Volkenkunde, Paesi Bassi, al fine di garantire e trasmettere le loro opere d’arte alle generazioni future. Alla National Gallery, il fondo sosterrà il restauro della celebre opera Ritratto di Carlo I a cavallo di Anthony van Dyck (1599-1641), un potente dipinto del Re, mentre al Museum Volkenkunde andrà a favore di un’opera precedentemente sconosciuta dell’artista giapponese Kawahara Keiga (1786-1860 ca.), un raro dipinto a otto pannelli intitolato Veduta di Deshima dalla baia di Nagasaki.

Fondato nel 2012, il TEFAF Museum Restoration Fund sostiene il restauro e la conservazione di opere d’arte di rilevanza culturale presenti nei musei e nelle istituzioni di tutto il mondo. I musei e le istituzioni che partecipano a TEFAF Maastricht possono fare domanda per la donazione, che viene assegnata da un comitato indipendente di esperti. Sostenere la comunità d’arte mondiale è parte integrante del DNA di TEFAF e questo fondo è un esempio dei modi attraverso cui la Fondazione dà prova del suo incessante impegno nei confronti del patrimonio culturale.

Le presentazioni di entrambi i progetti saranno proiettate durante TEFAF Maastricht, la fiera di arte e antiquariato più importante del mondo che si terrà dal 16 al 24 marzo 2019 al polo fieristico MECC (Maastricht Exhibition and Congress Centre) di Maastricht, Paesi Bassi.

National Gallery, Regno Unito

La National Gallery ospita una delle collezioni di dipinti più prestigiosa del mondo, visitata ogni anno da un pubblico tra i 5 e i 6 milioni di persone, che attraverso le sale compie un viaggio di sette secoli lungo l’arte europea, dal XIII all’inizio del XX secolo. Il ‘Ritratto di Carlo I a cavallo’ di Anthony van Dyck, che richiede un più sostanzioso programma di conservazione e restauro, è un’opera iconica e molto amata della collezione. Il dipinto è uno dei due ritratti a cavallo di Carlo I, attribuito senza dubbio a Van Dyck (l’altro ritratto, meno recente, fa parte della collezione d’arte della famiglia reale britannica e si trova nel Castello di Windsor). Van Dyck è stato un celebre pittore fiammingo, ma anche un disegnatore e un acquafortista di successo; oggi è ricordato particolarmente per le sue raffigurazioni di Carlo I e della sua Corte. La scelta dell’artista di un ritratto a cavallo dimostra le doti equestri del re, spesso associate a virtù e coraggio, oltre a rimandare deliberatamente alle statue degli imperatori dell’Antica Roma, raffigurati a cavallo, a conferma del potere temporale del sovrano. Oggi, il dipinto è esposto nella Sala dedicata a Van Dyck (Stanza 21) della National Gallery. L’istituzione lavorerà insieme alla Conserving Canvas Initiative della Getty Foundation per far sì che parte del processo di restauro diventi anche un’opportunità di apprendimento per i professionisti della conservazione; verranno inoltre organizzati dei laboratori per 20-30 partecipanti finalizzati a coinvolgere un numero ancora maggiore di conservatori nel progetto. Il restauro di ‘Ritratto di Carlo I a cavallo’ amplificherà l’effetto d’impatto del dipinto, rendendolo più facilmente comprensibile ai visitatori e più spettacolare da osservare.

Museum Volkenkunde, Paesi Bassi

Il Museum Volkenkunde rappresenta un terzo del National Museum of World Cultures, insieme al Tropenmuseum di Amsterdam e all’Africa Museum di Berg en Dal. Insieme, queste istituzioni custodiscono la Collezione Nazionale olandese, con oltre 450.000 oggetti e 1 milione di fotografie provenienti da tutto il mondo. Il National Museum of World Cultures ha recentemente scoperto e acquistato uno sconosciuto e unico dipinto dell’artista giapponese Kawahara Keiga, ‘Veduta di Deshima dalla baia di Nagasaki’. L’opera, che risale al 1836 circa, è formata da otto pannelli. Al tempo della sua realizzazione gli olandesi erano gli unici europei a cui fosse consentito commerciare con il Giappone, solamente dalla loro base sull’isola artificiale di Deshima. La nave olandese Marij en Hillegonda, che spicca nel dipinto, si recò in Giappone soltanto una volta. Keiga ebbe dunque il privilegio di entrare a Dehima liberamente, cogliendo l’occasione d’immortalare un momento unico dei rapporti tra Giappone e Olanda. Allo stato attuale l’opera, che è quindi di grande importanza circa le relazioni tra le due potenze, non può essere esposta al pubblico né trasportata in viaggio. Le condizioni dei pannelli richiedono un restauro completo; una volta terminato il processo di conservazione, l’oggetto fungerà come porta d’ingresso dell’ampia collezione giapponese del Museum Volkenkunde, che offre ai visitatori un approfondimento della vita in Giappone all’inizio del XIX secolo e del ruolo unico del commercio olandese durante quegli anni.

Rachel Kaminsky, mercante d’arte privata di New York ed ex capo del dipartimento dei dipinti degli Antichi Maestri di Christie’s; David Bull, conservatore di dipinti ed ex Presidente della Conservazione dei Dipinti della National Gallery of Art, Washington D.C.; Dr Kenson Kwok, ex direttore e fondatore dell’Asian Civilisations Museum e del Peranakan Museum di Singapore; e Carol Pottasch, esperta restauratrice e conservatrice di Mauritshuis, L’Aia, sono stati i membri del comitato internazionale di esperti che ha stabilito a chi destinare il finanziamento del 2019 da parte del Fondo.