Bonisoli: al Mibac i soldi ci sono, manca il personale ma ne assumiamo 6000

da | 13 Dic 2018 | Arte e Cultura

Se negli anni passati (tanti) abbiamo sentito sempre lo stesso “grido” che lamentava la mancanza di fondi per la conservazione, tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale, oggi non è più così. Il Mibac non ha problemi di risorse finanziarie, quelle ci sono, ma non si spendono perchè non c’è il personale a sufficienza per attivare le procedure di impegno delle risorse disponibili. E’ questa la fotografia fatta ieri dal ministro Bonisoli al Forum Ansa: “I soldi per il patrimonio artistico italiano “ci sono”, “al momento la difficolta’ e’ spenderli” – ed aggiunge – “ho trovato una situazione nella quale si fanno pochi bandi, i progetti per i beni culturali, i cantieri, sono complessi, e la carenza di personale, soprattutto di quello amministrativo, ci rallenta. La prima cosa che voglio riuscire a fare e’ riuscire a spendere le nostre risorse, per questo dico che abbiamo bisogno di assumere personale e anche figure qualificate”.

L’annuncio conseguente è quello già ascoltato negli ultimi mesi: “Il ministero dei beni culturali, e’ attualmente sotto organico di 3mila unita’ e altre tremila andranno in pensione nei prossimi anni. All’inizio del mio mandato ho detto che avrei assunto seimila persone entro il 2023 e l’impegno sara’ mantenuto perche’ da subito ho sottolineato che volevo evitare assumere tutti insieme e creare un tappo generazionale” e precisa che: “Abbiamo chiesto le assunzioni e le abbiamo ottenute. Il ministro Buongiorno sta facendo un ottimo lavoro per ridare ossigeno alla pubblica amministrazione”.

I tempi non sembrano però immediati se come spiega il ministro le prime assunzioni le vedremo tra tre anni nel 2021: “Quattromila nuovi dipendenti per il Mibac che entreranno in servizio nel 2021. Sono le nuove assunzioni ottenute dal Mibac nella manovra di bilancio prima tranche di un provvedimento che prevede altre duemila nuove entrate negli anni subito a seguire”. Nel frattempo si continuerà ad accumulare risorse finanziare senza adeguata capacità di spesa? Forse il problema non è solo la carenza di personale. Sarà importante, ai fini di un recupero di efficenza, l’attuazione dell’annunciata riforma del codice degli appalti. Perchè è sempre più difficile attivare le commissioni per l’affidamento degli appalti? Perchè la nomina del Rup (responsabile unico del procedimento) per l’esecuzione dei progetti affidati sta diventando sempre più problematica?