Sono state divelte dal piano stradale e rubate 20 pietre dinciampo dedicate ad altrettanti membri della famiglia Di Consiglio al Rione Monti in Roma. Le pietre dinciampo o Stolpersteinesono state installate dal 1995 in tutta Europa dallartista tedesco Gunter Demnig in memoria dei cittadini ebrei deportati nei campi di concentramento. In Italia, in particolare a Roma, se ne contano più di 200. Delle dimensioni di un sanpietrino riportano, sulla superficie in ottone lucido, il nome della vittima della persecuzione nazifascista nel luogo dove visse e dove, in molti casi, ebbe inizio la deportazione. Lopera intende ridare individualità a coloro che furono ridotti ad essere soltanto un numero. Un inciampo non fisico, piuttosto visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per furto aggravatodall’odio razziale. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale che ha delegato i carabinieri a svolgere le indagini. La denuncia del furto arriva dall’Associazione Arte in Memoria che dal 2010 si occupa dell’installazione delle pietre nella Capitale.
La famiglia Di Consiglio è il ramo materno di Giulia Spizzichino, laccusatrice di Erich Priebke lufficiale nazista ritenuto responsabile delleccidio delle Fosse Ardeatine.
Diverse le reazioni di sdegno per il deprecabile gesto: “E’ un furto inaccettabile. Un gesto che condanno con forza e profonda indignazione. La memoria esige rispetto” ha dichiarato in un tweet la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Dura condanna anche da parte della presidente del I municipio Sabrina Alfonsi: “Nel condannare questo gesto orrendo, ci auguriamo che le forze dell’ordine riescano a risalire al più presto ai responsabili. Il Municipio e’ vicino all’Associazione Arte in Memoria che dal 2010 si occupa di queste installazioni e favorirà al più presto il ripristino delle stesse”.
Non è la prima volta che a Roma vengono rubate le pietre d’inciampo: nel gennaio 2012 vennero divelte quelle collocate di fronte alla casa da cui furono deportate le sorelle Spizzichino, vittime della Shoah. Mentre nel maggio dello stesso anno venne invece divelta e sostituita da un normale sampietrino la pietra d’inciampo in memoria di Augusto Sperati, deportato nel lager di Mauthausen e ucciso nel ’44 nel Castello di Hartheim. La pietra è stata poi ricollocata pochi mesi dopo, il 4 gennaio 2013.