Nella foto: il presepe della Basilicata in esposizione alla “Casa degli Italiani”, al Quirinale
La Basilicata sta vivendo importanti momenti: basti pensare che nell’ultimo weekend Matera ha registrato il tutto esaurito nelle strutture turistiche grazie al “Presepe vivente”, che occupa suggestivi ambienti in tufo e ipogei del Sasso Barisano, e grazie alla mostra su Salvador Dalì “La persistenza degli Opposti”, ospitata nelle chiese rupestri di San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù, con tre grandi sculture collocate nei Sassi e in centro.
Tutto questo, a prescindere dal paesaggio che è patrimonio dell’Unesco dal 1993, dalle tradizioni dell’Immacolata rappresentate dalla degustazione del “ficcilatidd”, un pane biscottato a forma di tarallo, e dalla deposizione di una corona di rose bianche e gialle al monumento alla “Madonnina” di via Nazionale, all’ingresso del rione Piccianello. Questo ultimo rito, che riproduce in scala quello che ogni anno si tiene a Roma in piazza di Spagna, ha visto protagonisti i bambini e i Vigili del Fuoco che con l’autoscala hanno reso omaggio alla Madonna, emblema di “Matera civitas Mariae”.
Inoltre, cè il cammino dei presepi monumentali della Basilicata intrapreso nel 2009 ad Assisi, quando la donazione dell’olio a San Francesco fu affidata ai lucani, che prosegue quest’anno con il Quirinale. La ‘Casa degli Italiani’ ospiterà infatti dal 12 dicembre al 5 gennaio un nuovo allestimento del presepe lucano ideato dal maestro presepista Franco Artese, reso possibile e organizzato dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata.
Il presepe del maestro Franco Artese è il racconto della nascita di Gesù nel contesto dei borghi della Basilicata e dei Sassi di Matera, quelli che Pasolini scelse per il suo ‘Vangelo’ affermando di aver ritrovato qui i volti e i luoghi ‘intatti’ che in Palestina erano andati perduti.
Il direttore generale dell’Apt Mariano Schiavone afferma: “La disponibilità del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso possibile questo ambito traguardo; la Basilicata e il suo presepe si collocano quest’anno in un contesto di inestimabile valore storico, culturale e artistico, coniugando insieme la forza di un gesto altamente simbolico. L’avvenimento si presenta di forte impatto, perché preannuncia, nel modo migliore, il grande evento di Matera Capitale europea della Cultura 2019, grazie al quale la nostra Regione vivrà un’esperienza irripetibile di centralità e protagonismo”.
Anche questa volta i numeri danno evidenza del grande impegno intellettuale e spirituale del presepe lucano che dopo l’allestimento in piazza San Pietro del 2012 torna a Roma nelleccezionale contesto della Sala D’Ercole nel Palazzo del Quirinale. L’opera di quest’anno misura un’area di quaranta metri quadri per un’altezza di circa sei metri, realizzata in polistirene, pietra, legno e ferro, con circa centoventi personaggi in terracotta.
Schiavone prosegue, dicendo: “La nascita di Gesù, collocata nel cuore dei Sassi di Matera Patrimonio dell’Umanità aumenta a dismisura l’incanto di un paesaggio unico al mondo. La storia rievoca tradizioni e simboli universali di fede e convivenza tra i popoli; allo stesso tempo, la ”piazza” offre l’armonia del vivere senza barriere, dinamica e aperta. Come nello spirito di Matera 2019. La Basilicata intera si riconosce nel presepe, nei volti e nei gesti delle donne, degli uomini e dei bambini che animano la platea davanti alla grotta della Natività”.
Sulla scena si compone un insieme di quadri che rappresentano diversi momenti della vita quotidiana, in un ambiente semplice e laborioso, che attinge a immagini tratte da riti e tradizioni della civiltà rurale lucana. Ogni anno, tuttavia, l’opera presepiale si rinnova con l’inserimento di una scena che trae occasione dal luogo che la ospita.
Quest’anno l’allestimento in una delle Sale storiche del Palazzo del Quirinale ha suggerito la creazione di una scena avulsa dal contesto abituale ma piuttosto simbolica di un fondamentale e costantemente auspicato legame tra la comunità lucana e lo Stato, proponendo il ricordo di un importante evento per la Basilicata, la visita del presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli, fatta su sollecitazione dell’amico Giustino Fortunato e di altri parlamentari lucani, nel settembre del 1902. Non esitò egli a sopportare tutti i disagi di un viaggio a tratti ‘avventuroso’, pur di conoscere de visu la tragica realtà di una remota regione del Mezzogiorno d’Italia. Da quella esplorazione maturò la Legge speciale per la Basilicata, emanata di lì a poco.
Il frammento di storia che il presepe racconta è quello in cui Zanardelli accarezza con tenera comprensione una bambina che gli dona un piccolo mazzo di fiori, mentre intorno assistono partecipi la madre e altre donne. Una immagine, questa, poco nota, ma che evidenzia tutta l’attenzione che il presidente del Consiglio riservò, in particolare, alle donne della “tanto diletta terra Lucana”, di cui elogiò ”la prestanza”, la forza e il coraggio.