«La statua non ha mai fatto parte del patrimonio culturale italiano. Una scoperta accidentale fatta da cittadini italiani non rende la statua un oggetto italiano». Le parole di Lisa Lapin, vicepresidente del dipartimento di comunicazione del Museo Getty, sono dure e risolute. LAtleta Vittorioso di Lisippo, stando alla Lapin, non tornerà presto in Italia, anche dopo che la Cassazione ha respinto il ricorso del Museo per la restituzione, di cui abbiamo già parlato qualche giorno addietro.
«Rinvenuto fuori dal territorio di qualsiasi stato moderno, e immerso nel mare per due millenni, il bronzo ha sottolineato Lapin -ha soltanto una vaga e incidentale connessione con lItalia. Crediamo che ogni ordine di sequestro sia contrario alla legge americana e internazionale. La nostra priorità è quella di continuare le nostre collaborazioni produttive e di lunga durata con i tanti colleghi italiani e con il Ministero dei Beni Culturali. È spiacevole che questa vicenda ci abbia distratto da questo importante lavoro».
Italia e Getty hanno collaborato durante gli anni, non solo esponendo o prestando opere darte, ma anche facendo ricerca. Una collaborazione proficua che ha portato giovamenti sia al museo americano sia al nostro paese. La Getty Foundation ha supportato 137 progetti, solo sullarte italiana, ha coltivato i nostri giovani studiosi offrendo loro borse universitarie (si parla di 500.000 dollari) e ovviamente ha accolto molti studiosi, tirocinanti sempre italiani e sempre con borse (1.3 milioni di dollari). I numeri elencati da Lapin non finiscono qui: 200 opere, tra sculture, dipinti, libri, manoscritti e fotografie, prestate agli istituti italiani darte per ricerca o per mostre; 12 esposizioni in collaborazione con le istituzioni italiane (accordi firmati direttamente col MiBAC, ma anche con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, i Musei Capitolini ). Dietro la dichiarazione del Getty sembra esserci un velo minaccioso: le collaborazioni con lItalia potrebbero fermarsi qualora non si risolvesse la faccenda dellAtleta? Ci auguriamo che non sia così, poiché sarebbe una perdita per entrambi i fronti.
Il Getty è fortemente convinto della posizione intrapresa: il bronzo deve restare negli USA. Perché? Lapin continua ad affermare che la statua non sia stata ritrovata su territorio italiano: «La Corte non ha offerto alcuna spiegazione scritta dei motivi della sua decisione, che è incoerente poiché non c’era alcuna prova (50 anni fa) della proprietà italiana». Inoltre, essa ha lasciato il territorio italiano molto prima della ratificazione, da parte dei due paesi, della Convenzione UNESCO del 1970 che contrasta lillecita importazione, esportazione e trasferimento di beni culturali.
Qualora lItalia riuscisse a trovare una prova del ritrovamento in acque italiane, per il Museo Getty potrebbe essere un duro colpo. Però, al momento, il museo sa di avere un vantaggio poiché non è implicato nellesportazione illegale del bronzo degli anni 60 e nessuna legge USA riguarda la restituzione di proprietà illegalmente esportate o trasferite.