Dal 6 dicembre 2018 al 7 aprile 2019, la mostra Rubens, Van Dyck Ribera, la collezione di un principe, riporta a Palazzo Zavallos Stigliano, a Napoli, la prestigiosa collezione appartenuta (prima di essere dispersa) alla famiglia Vandeneynden, e dopo, ai principi Colonna di Stigliano che abitarono nella dimora di via Toledo dagli ultimi decenni del Seicento. Liniziativa, promossa da Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, vuole promuovere studi e ricerche che favoriscono la riscoperta di artisti meno noti. Michele Coppola, direttore centrale Arte, Cultura e Beni Storici dellistituto bancario, infatti afferma: Il nostro è un impegno profondo e lo concretizziamo con iniziative originali che permettono di riscoprire il valore e la bellezza di opere, maestri e stagioni della straordinaria storia artistica italiana. La collezione di un principe ne è piena testimonianza, risultato di un lavoro di ricerca e di prestiti in collaborazione con importanti musei italiani e istituzioni internazionali. I capolavori in mostra celebrano il respiro europeo dell’arte e del collezionismo di fine Seicento a Napoli, confermando il forte legame della nostra Banca con il territorio e il ruolo delle Gallerie d’Italia quale luogo di riferimento culturale, sempre più significativo, per la città. Questo percorso rappresenta un momento culmine che ripercorre una straordinaria stagione del collezionismo in età barocca, inscindibilmente legata alla storia di Palazzo Zevallos Stigliano. La mostra, a cura di Antonio Ernesto Denunzio, con la presenza di Gabriele Finaldi (consultant curator) e con la collaborazione di Giuseppe Porzio e Renato Ruotolo, ospita 36 dipinti, alcuni mai esposti in Italia, come La merenda di Jan Miel proveniente dal museo del Prado e i due Jan Fyt di collezione spagnola. Inedite sono inoltre le opere di Cornelis de Wael Scena di Porto, Erode con la testa del Battista attribuita a Orbetto e La tentazione di Adamo ed Eva di Vincenzo Gesualdo. La cosa davvero importante qui, è vedere come una collezione molto ricca, ritorni a casa propria – continua Coppola – poter offrire a Napoli, nel palazzo che ospitò questi dipinti che rendono ricchi e conosciuti molti musei stranieri, credo che sia un elemento distintivo che merita di essere raccontato. Fa effetto vedere come opere incredibili, di bellezza rara, ritornino a vivere in quelle sale che li ospitarono diversi secoli fa. Il carattere unico e particolare di questa mostra è la cooperazione internazionale che si è costruita attorno ad essa e in origine al progetto scientifico: Fondamentale è stata la partecipazione di studiosi e di curatori dei musei, che sono stati da subito interessati a ricostruire le vicende del proprio patrimonio e la provenienza antica di tele che sono al momento nelle loro collezioni spiega Denunzio. L’iniziativa si avvale infatti di un prestigioso Comitato Scientifico che annovera tra gli altri Christopher Brown, Keith Sciberras, Maria Cristina Terzaghi, Gert Jan van der Sman, Aidan Weston Lewis. Durante l’esposizione, una selezione delle opere della collezione permanente delle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano sarà visitabile negli spazi al primo piano. La mostra, infatti, ricolloca i dipinti della raccolta dei Vandeneynden negli ambienti del piano nobile, dove erano anticamente conservati.