La voce che Daniele Gatti sarebbe stato prescelto come direttore musicale del Teatro dellOpera di Roma era nellaria da tempo. E si era rinvigorita dopo linaugurazione della stagione con Rigoletto , unopera di repertorio, popolare e notissima, che si prestava a una lettura nuova. Dopo il Tristano un Isolde di Wagner (inaugurazione della stagione 16-17) e la Damnation de Faust di Berlioz (12 dicembre-17), per la terza volta lapertura dellOpera è stata affidata al maestro milanese dal curriculum prestigioso, che mira ad alzare il più possibile il livello della qualità dellopera e far sì che risulti ben chiara lidea interpretativa. Ed ecco a due giorni dalla prima verdiana lannuncio ufficiale del Sovrintendente Carlo Fuortes nel foyer del Costanzi alla presenza di Virginia Raggi, sindaco della città nonché presidente della Fondazione Teatro dellOpera di Roma che si felicita per la scelta di un maestro di fama mondiale. E insiste su due parole persone perché il teatro è fatto di persone e rinascita, quello che sta facendo lOpera in modo che Roma torni ad avere un ruolo di capitale della cultura.
E un bellissimo annuncio, dopo parecchi anni il Teatro dellOpera ha di nuovo un direttore musicale, dichiara il sovrintendente. Si tratta di un compito importante, rimasto vuoto dal 2009 dopo luscita del maestro Gianluigi Gelmetti. Per Gatti è un incarico triennale a partire dal primo gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2021, con limpegno per il maestro di dirigere tre opere allanno nel 2020 e tre nel 2021. Ma non è escluso che possano essere anche quattro visto che la stagione appena partita è già definita, spiega Fuortes. Che tiene a precisare che non si tratta di una nomina improvvisata. Ci pensava già nel 2015, dopo un anno burrascoso, quando confermato alla Sovrintendenza si rese conto che il teatro stava rinascendo e che cera bisogno di un direttore musicale, che potesse curare lorchestra e il coro, cuore del teatro. E subito ha pensato a Gatti ed è andato a Parigi a parlare con lui e dopo la terza opera diretta a Roma gli ha proposto di assumere lincarico di direttore musicale. Perché un ruolo come questo può essere ricoperto solo da chi conosce il teatro e ha il gradimento degli orchestrali. Cosa che consentirà al maestro Gatti di dedicarsi a pieno allorchestra e alla programmazione degli spettacoli. Il rapporto di stima reciproca fra direttore e orchestra è fondamentale, puntualizza Fuortes e ringrazia il maestro di avere accettato lincarico.
Sono non solo onorato, ma profondamente toccato e commosso, confessa Gatti fra i direttori più richiesti nel mondo, da Amsterdam a Londra, Parigi, Berlino, Salisburgo, Zurigo ma sempre presenta nella scena dei teatri italiani che, dice, gli hanno dato tanto. E ora dopo anni torna a Roma, una città che sente un po sua, dove è stato dal 92 al97 come direttore allAccademia di Santa Cecilia. Ha conosciuto Fuortes in occasione di un Macbeth, quando lo invitò per alcuni progetti. Un incontro fruttuoso che lo ha portato ad aprire la stagione del 2016 . E molto positivo con lorchestra che gli ha manifestato la sua approvazione con una lettera bella e inaspettata, dice il maestro. Poi è arrivata lofferta, esaminata e valutata con serietà, che ha condotto a questo matrimonio. E con una metafora sportiva dice di sentirsi come un allenatore, una figura che allinterno di un teatro dovrebbe supportare tutti, non solo lorchestra ma anche il coro, i maestri collaboratori e coloro che sono impegnati nelle diverse produzioni anche se non dirette da lui. In modo che Roma possa contare su un teatro di eccellenza, di qualità, come merita anche per la sua storia. Fuortes ha allestito una meravigliosa monoposto. Ma manca il pilota, gli fa osservare il sovrintendente. Ora il pilota cè e mi auguro che vada nel migliore dei modi, risponde il maestro Gatti.