Foto: da sinistra: F.Palumbo (coordinatore scientifico del Piano strategico del Turismo e già direttore generale MIBAC), M.Ostillio (Vice Presidente Fondazione Ricerca scientifica termale), V.Cotugno (Vice Presidente e Assessore Turismo, Cultura e Sviluppo economico Regione Molise), Elisabetta Stefanelli (Capo redattore Cultura e Turismo ANSA)
Vogliamo andare controtendenza, vogliamo proporre all’Italia e all’Europa una Regione che si coniuga con l’aria, la terra e l’acqua. Non tutti lo sanno ma in Molise se la notte alzi lo sguardo verso il cielo si vedono le stelle, perché è sano e pulito. Siamo pieni di perle non scoperte da troppa gente. Così il Presidente della Regione Molise, Donato Toma nel suo intervento agli Stati Generali del Turismo e Cultura in corso a Termoli. Organizzati dall’assessore Vincenzo Cotugno, hanno come obiettivo quello di costruire una strategia futura per proporre il territorio sul mercato turistico internazionale. Dal dibattito pubblico deve venire fuori il piano strategico per un progetto comune – ha continuato Toma – che deve avere un taglio ambientalistico e che dovrà per forza fare i conti con le infrastrutture che mancano, specie nella viabilità. Anche il Ministro del Turismo, Gianmarco Centinaio ha espresso la sua vicinanza a questo progetto: Il Molise è una terra ancora incontaminata e forse ancora ingiustamente poco conosciuta che però non ha nulla da invidiare alle altre regioni. Il turista moderno, specialmente quello che si discosta dai flussi di massa, non cerca solo luoghi di interesse naturalistico o storico ma anche nicchie di contenuto ovvero tutte quelle professionalità culturali e sociali che possono fare la differenza in un soggiorno.
E fondamentale quindi attirare questi turisti ma soprattutto dialogare con le altre regioni, cercando sinergie che possano valorizzare le eccellenze territoriali. In Molise siamo in ritardo almeno del 10%. In Italia il turismo vale il 13% del PIL, qui siamo al 5%. Nel nostro paese il turismo fattura 223 miliardi di euro, da noi si ferma a 200 milioni. Dobbiamo aumentare del 30% il turismo arrivando a un fatturato che innalzerebbe il flusso di 50 milioni ha dichiarato Cotugno. Infatti, secondo il CISE, Centro per linnovazione e lo sviluppo economico, 1 euro investito in organizzazione di un evento, attira nei piccoli centri storici 5 euro di valore aggiunto, di ricchezza finale. Turismo è cultura – continua lassessore – e si può attivare un effetto moltiplicatore di tipo esponenziale. Non è semplice, bisognerà lavorare su più fronti: dalla capacità di fare sistema allelaborazione di nuove tecniche di marketing. A questo proposito è intervenuto Fabrizio Spallone di Sviluppo Italia Molise: La Regione deve dotarsi di una nuova governance attraverso un approccio condiviso con il territorio. Per fare questo ho elaborato un piano del turismo che prevede una serie di attività, 4 fasi, da implementare in un triennio. Il primo punto è l’elaborazione di un documento strategico, poi la comunicazione, la creazione di una architettura web e di un portale, il sistema di conduzione e il monitoraggio delle attività. Lintento è di arrivare entro fine aprile 2019 alla prima versione del piano regionale sul turismo. Bisogna però puntare soprattutto alla qualità, come afferma Claudio Bocci, presidente di Federculture: Vorrei mettere in guardia dal pericolo di fare overtourism, il turismo dei grandi numeri – e ancora sottolinea – non tutti i paesi del Molise hanno spazi culturali, la politica dovrebbe soffermarsi sul problema. Per tale motivo a differenza della passata legislatura, è stata assegnata a questi settori una specifica delega, tenuta dal vice presidente della giunta e assessore del turismo, Vincenzo Cotugno, il quale ricorda Toma: Sotto questo profilo ha una vitalità enorme.
Nel suo intervento Massimo Ostillio ha sostenuto la necessità di fare massa critica, costruire un gioco di squadra fra tutte le regioni e da parte dellENIT. Perché li Molise è una regione troppo piccola per fare investimenti sostanziosi nel campo della promozione e perché lENIT dovrebbe agevolare unofferta e una proposta turistica variegata e nazionale. Ha criticato lassenza operativa dellEnit in questi ultimi tre anni assieme alle lacune nelloperato del ministero competente, il Mibact (con la T di Turismo, gestione ministro Franceschini) colpevole dei ritardi e delle difficoltà con cui il settore lavora. Spetta ora al Mipaft ( che si è preso la T di Turismo) dimostrare la capacità di innovare e rilanciare il ruolo dellEnit.
A tirare le fila della manifestazione, la caporedattrice della Cultura dellagenzia di stampa ANSA Elisabetta Stefanelli. il vescovo Gianfranco De Luca, il sindaco Angelo Sbrocca e lambasciatore della Croazia in Italia Jasen Mesic.