Due tavole a fondo d’oro restituite dal comando TPC alla Galleria dell’Accademia di Firenze

da | 28 Nov 2018 | Arte e Cultura

Continua il lavoro «attento e perseverante» del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC): sono state ritrovate due tavole a fondo d’oro, esportate illegalmente. Le opere in questione, databili tra il XIV e il XV secolo, arricchiranno la Galleria dell’Accademia di Firenze.

Le due opere ritrovate sono state attribuite a Niccolò di Pietro Gerini e al Maestro della Cappella Bracciolini. La prima, sulla quale sono raffigurati San Girolamo e San Giuliano, è databile 1385. È certo che in origine fosse lo scomparto destro di un trittico, composto a sinistra da un’opera raffigurante Sant’Egidio e San Giovanni Battista (appartenente un tempo alla raccolta Lanckoronski di Vienna, ma oggi la sua posizione è sconosciuta), mentre della parte centrale non si sa nulla. Il Gerini, uno tra i massimi esponenti del Neogiottismo, è un artista già conosciuto alla Galleria dell’Accademia che ospita, infatti, altre sue opere.

La seconda opera è una tavola rappresentante la Madonna dell’Umilità celeste, sotto la quale si ergono San Pietro, San Giovanni Evangelista, una santa martire e un santo vescovo. Il Maestro della Cappella Bracciolini è un pittore non troppo conosciuto, attivo tra il 1385 e il 1420 nella città di Pistoia. Deve il suo appellativo ai suoi affreschi con Storie della vergine nella cappella della Chiesa di San Francesco (Pistoia).

«Trattandosi di pittori importanti, – ha affermato Cecilie Hollberg, Direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze – troveremo con piacere una collocazione per le due tavole di dimensioni non esagerate e quindi gestibili. La qualità pittorica come i colori, specialmente del Gerini, del quale abbiamo altre opere nel museo, è eccezionale. Mentre, del Maestro della Cappella Bracciolini, è la prima opera che ci arriva, una rarità assoluta. Nei tre anni che sono direttore di questo museo siamo riusciti ad acquisire circa una dozzina di opere nuove che presenteremo in una mostra a gennaio».

L’inizio delle indagini del Reparto Operativo TPC, coordinate dalla Procura di Roma, risale al 2006. Le due opere d’arte appartenevano a un collezionista privato fiorentino fino al 2003; poi furono esportate illecitamente in Svizzera, precisamente a Chiasso (nella Svizzera del Canton Ticino), e nascoste in un caveau. Lo sviluppo delle indagini ha permesso di scovare un’associazione per delinquere costituita da un antiquario londinese e da professionisti italiani, tutti implicati nel settore dell’esportazione illecita di beni culturali.

Il rimpatrio delle opere d’arte sul territorio italiano è avvenuto nel marzo 2009, grazie alla collaborazione dell’Autorità Giudiziaria Svizzera. Dopo il procedimento che ha portato le due tavole a essere annesse nel Patrimonio dello Stato (2 febbraio 2017), esse sono state assegnate alla Galleria dell’Accademia di Firenze proprio nel 2018.

Clicca sul Banner per leggere Territori della Cultura n° 59