Foto: la Città della Scienza a Napoli
Ieri mattina nella sala Archimede presso la Città della Scienza di Napoli si è svolto, nell’ambito della XVII Settimana della Cultura d’Impresa di Confindustria, il convegno ”Art from inside: la diagnostica per immagini applicata al patrimonio culturale”, organizzato dalla Fondazione Bracco.
L’argomento della discussione era l’applicazione di avanzate tecnologie diagnostiche non invasive per lo studio e il restauro delle opere d’arte, “un contributo che abbiamo voluto dare alla realizzazione del connubio tra scienza e arte, due facce della stessa medaglia”, come ha detto Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco. Inoltre, ha sottolineato, “investire sulla Cultura per noi ha molto senso le imprese impegnate nell’investimento in Cultura sono imprese buone, che hanno una forte social responsability e che contribuiscono ancora di più allo sviluppo sociale”.
“È un tema scottante perché il valore economico di queste opere cambia completamente, si parla dai 100 milioni di euro per un Caravaggio originale a un valore di circa 800mila, nella migliore delle ipotesi, per una copia”, ha affermato Vito Grassi, presidente dell’Unione industriali di Napoli e di Confindustria Campania, ringraziando “per l’iniziativa e, soprattutto, per aver scelto ancora una volta Napoli”. Ma, soprattutto, ha affermato, “la cultura d’impresa è uno dei driver sui quali stiamo costruendo la credibilità delle aziende del futuro. Questa iniziativa è l’applicazione reale, inimmaginabile fino a qualche anno fa, e dà l’idea della grande trasformazione che stiamo vivendo”.
Diana Bracco ha aggiunto: ”Sia come azienda, sia come fondazione, da sempre abbiamo dato vita a progetti in cui il connubio arte e scienza è stato la nostra stella polare. Siamo convinti infatti dell’importanza per l’analisi e la cura del patrimonio culturale dell’imaging diagnostico, un settore di medicina avanzata in cui siamo leader globali. Per noi l’arte e la scienza sono due facce dello stesso amore per il sapere e per il bello che da sempre accende il desiderio degli uomini”.
Inoltre, la storica dell’arte e già soprintendente speciale per il polo museale romano Rossella Vodret ha raccontato come le radiografie sulle 22 opere autografe di Caravaggio conservate a Roma abbiano svelato alcuni segreti dell’opera del pittore, dalla sua particolarissima tecnica esecutiva alle immagini nascoste, le bozze sulla tela dalle quali nasceva il quadro nella sua versione finale. Facendo talvolta luce su verità “scomode” quando si dirimono le diatribe sull’originalità o meno di un’opera.
L’evento è stato incorniciato dalla mostra “The beauty of imaging”, ideata da Marco Balich e curata insieme a Feelrouge Worldwide Shows, Mauro Belloni e lo Studio Giò Forma di Florian Boje, realizzata dal Gruppo Bracco nel 2017 alla Triennale di Milano in occasione del suo 90° anniversario, e riproposta quest’anno a Napoli, proprio nelle sale di Città della Scienza.
Al convegno sono intervenuti Vito Grassi, Presidente Unione Industriali Napoli e di Confindustria Campania, Roberto Montanari, direttore del Centro Scienza Nuova dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, Gaetano Daniele, assessore alla Cultura del comune di Napoli, Rossella Vodret, storica dell’arte, già soprintendente speciale per il Polo Museale Romano, Marco Malagodi dell’Università di Pavia, responsabile del laboratorio Arvedi dislocato all’interno del Museo del Violino di Cremona, Annalisa Zanni, direttrice del Museo Poldi Pezzoli di Milano e Anna Imponente, direttrice del Polo Museale della Campania.