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Le sale nascoste nel campanile di Giotto

da | 16 Nov 2018 | Arte e Cultura

In occasione di una campagna di analisi e studi commissionata dall’Opera di Santa Maria del Fiore a docenti e ricercatori dell’Università di Firenze e del Politecnico di Torino sono state scoperte delle stanze segrete del Campanile di Giotto. Si tratta di una cosiddetta “sala del tesoro” e di tre bagni. L’équipe di studiosi, chiamati a riscrivere la storia del monumento spiega che, laddove oggi c’è l’ingresso, un tempo doveva esserci una stanza nella quale venivano riposti tesori in periodi di guerre e sommosse e la cui realizzazione si deve probabilmente ad Andrea Pisano (posteriore quindi al 1337, anno di morte di Giotto). Non solo, in ognuno dei tre piani ci sono delle piccole feritoie, visibili anche all’esterno, riferibili a delle sale usate molto probabilmente come servizi igienici.

La sala del tesoro, una volta protetta da una grata a scorrimento verticale, custodiva il patrimonio della cattedrale di Santa Maria del Fiore e dell’antica chiesa di Santa Reparata. Il tutto è stato scoperto indagando al piano terra del campanile. «Sono state individuate due aperture rettangolari. – spiegano Luca Giorgi e Pietro Matracchi, docenti del Dipartimento di architettura dell’Università di Firenze, membri del Comitato di studi sul Campanile – la prima, verticale, posta in basso in prossimità dell’angolo nord-est; una seconda orizzontale collocata al di sopra della porta d’ingresso e dotata di ganci metallici, a una quota superiore all’imposta della volta a crociera. Il cantiere del corpo basilicale di Santa Maria del Fiore – spiegano ancora gli studiosi – aveva fino dalle prime fasi costruttive comportato lo smantellamento parziale delle navate dell’antica cattedrale di Santa Reparata. Dunque si creò un luogo sicuro per custodire le preziose suppellettili utilizzate nelle celebrazioni, che fu verosimilmente risolto adibendo a sala del tesoro proprio la sala alla base del Campanile, peraltro facilmente accessibile dalla chiesa».

Quello che invece ha fatto pensare all’esistenza dei bagni sono dei particolari che ha illustrato Samuele Caciagli, architetto all’Opera del Duomo di Firenze. «L’analisi della struttura ci ha fatto rilevare l’esistenza tra il secondo e terzo livello del Campanile di una specie di cucitura nella parete interna della scala che corrispondeva a dei fori presenti anche all’esterno. L’analisi col georadar condotta dall’Università ci ha detto di più e cioè che oltre questo foro c’è uno spazio vuoto». Uno spazio analogo esiste a ogni piano e ciascuno di loro è collegato a quello soprastante o sottostante attraverso una condotta. E pensare che il Campanile di Giotto, analizzato da più generazioni di studiosi sotto differenti punti di vista, sembrava non poter più riservare novità architettoniche degne di nota. Tuttavia i nuovi studi di diagnostica architettonica e strutturale hanno evidenziato molti aspetti inediti, alcuni dei quali sono inerenti ai cantieri dell’epoca di Giotto, di Andrea Pisano e di Francesco Talenti (il quale ha ultimato i lavori).

Queste sono solo alcune delle scoperte che verranno presentate durante il convegno dal titolo “Il Campanile di Giotto. Studi e Ricerche per la conservazione” – in programma all’Antica Canonica di San Giovanni, piazza S. Giovanni n. 7, il 15 e 16 novembre. Ieri, è stata presentata un’approfondita analisi su esempi internazionali relativi a costruzioni a torre, tra le quali minareti, grattacieli e campanili mentre nella giornata di oggi si parlerà dei risultati della campagna di indagini, preceduti da interventi sulle fasi costruttive del monumento ma anche delle ricerche archivistiche effettuate visionando un primo rilievo digitale 3D.

Si parlerà del monumento e delle sue caratteristiche costruttive, del suo comportamento statico, del sistema di fondazione, del degrado dei materiali, del quadro fessurativo rilevato, delle condizioni del terreno su cui appoggia, e soprattutto della capacità di resistenza sismica delle sue strutture. Attraverso i rilievi e le indagini sulle murature sono stati rinvenuti particolari, fino ad ora non conosciuti, che hanno aperto la strada a nuove interpretazioni su gli usi di alcuni ambienti del Campanile. Il dibattito e le comunicazioni conclusive chiariranno questi aspetti.

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