Al Ravenna Festival la trilogia d’autunno: Nabucco, Rigoletto e Otello

da | 15 Nov 2018 | Flash News

Ormai da alcuni anni il Ravenna Festival prosegue oltre i confini della stagione estiva con la Trilogia d’Autunno, una vera maratona lirica che ancora una volta sceglie il genio di Giuseppe Verdi con un trittico di capolavori: Nabucco, Rigoletto e Otello. Il palcoscenico del teatro Alighieri si trasformerà anche quest’anno in una vera e propria “fabbrica dell’opera” capace di dare corpo e voce a tre momenti chiave del percorso artistico e umano del compositore di Busseto. Le tre opere si susseguiranno dal 23 novembre al 2 dicembre con tre direttori d’orchestra che si alterneranno alla guida dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”: Pietro Borgonovo per Nabucco, il giovane iraniano Hossein Pishkar – allievo della III edizione dell’Italian Opera Academy di Riccardo Muti – per Rigoletto, Nicola Paszkowski per Otello.

“Questa Trilogia ha un filo rosso: – ha ricordato Cristina Mazzavillani Muti Presidente del Ravenna Festival e regista- quello della sete di potere che si trasforma in male. Nabucco, Rigoletto, Otello: non è un percorso di ‘crescita’ o di ‘miglioramento’ – sottolinea la regista – ma un ampio arco in cui il genio ci prende per mano conducendoci attraverso le trasformazioni a cui, con inesausto coraggio, ha saputo dar forma. Rimanendo comunque sempre se stesso, straordinario conoscitore dell’animo umano, del sarcasmo, dell’ironia, della crudeltà, della sofferenza, della tirannide…”

E non poteva che essere Nabucco ad aprire la Trilogia destinata a ripercorrere la straordinaria parabola creativa di Verdi, l’opera con cui il compositore nel 1841 riesce a risorgere dalle avversità del destino e a riprendere in mano la propria vita, di uomo e di musicista. Ed è da quella partitura che si gettano le basi del successo di Rigoletto nel1851, primo tassello del trittico “popolare” e tra tutte l’opera prediletta dall’autore. E, in fondo, anche dell’estremo rinnovamento che in Otello (1887) germoglierà dal verbo shakespeariano, approdo inevitabile della “parola scenica” verdiana.

“Circa il 20 % del pubblico della Trilogia 2018 (già quasi sold out) è rappresentato da stranieri” – ha sottolineato il sovrintendente del Festival Antonio De Rosa – “L’entusiasta e crescente risposta del pubblico europeo e della stampa d’oltralpe alla Trilogia è un riconoscimento importante alla qualità delle nostre produzioni e alla presenza di allestimenti funzionali e innovativi. Continueremo su questa strada, consapevoli che coniugare cultura e turismo in maniera virtuosa produce grandi vantaggi alla collettività.”

Ravenna Festival Teatro Alighieri

Nabucco (23, 27, 30 novembre),

Rigoletto (24, 28 novembre e 1 dicembre)

Otello (25, 29 novembre e 2 dicembre)