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Sicurezza nei siti culturali: il Mibac investirà 109 milioni

da | 8 Nov 2018 | Arte e Cultura

109 milioni di euro saranno investiti dal MiBAC in materia di sicurezza per tutelare al meglio visitatori, dipendenti e siti culturali. Lo ha dichiarato il ministro Alberto Bonisoli ieri in visita all’Archivio di Stato di Arezzo, dopo l’incidente avvenuto il 20 settembre scorso in cui Piero Bruni e Filippo Bagni sono venuti a mancare.

«Credo – ha affermato il ministro – che il modo migliore per commemorare la memoria dei due uomini che hanno perso la vita fosse quello di portare un fatto concreto come il piano nazionale e straordinario volto a potenziare le condizioni di sicurezza e tutela dell’integrità fisica dei dipendenti, dei visitatori dei luoghi della cultura e dello stesso patrimonio nazionale».

È indubbiamente la più ampia programmazione di interventi in questa materia. La sicurezza è una priorità del governo. Lo si capisce bene da questo investimento, il più grande che il MiBAC abbia mai visto, che interesserà 314 siti tra chiese e monumenti. Ed è certo, come ha precisato Bonisoli, che metà dell’investimento sarà incentrato sul «retrobottega della cultura», ovvero destinato alla sicurezza di archivi e biblioteche. «Chi lavora o frequenta deve essere al sicuro. Non abbiamo più scuse e non possiamo fare a scaricabarile soprattutto a partire dall’alto».

Il segnale che Bonisoli ha dato è forte: certe situazioni non devono più accadere. L’incidente dei due dipendenti del MiBAC, intossicati da una fuga di argon (gas inodore) mentre effettuavano il controllo di un ripostiglio, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il ministro è intenzionato, quindi, a migliorare la capacità di monitoraggio e controllo dei siti, nonché la reazione in casi di emergenza.

Il crollo del tetto della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami è un altro esempio recentissimo di mancato controllo/monitoraggio che deve essere evitato. L’episodio, che risale al 30 agosto scorso, non ha portato vittime, ma solo per un caso fortuito. Nel fascicolo degli indagati, ricordiamo, sono stati iscritti Stefano Di Stefano e Gaetano Correra, titolari della ditta che nel 2015 vinse l’appalto per i lavori di ristrutturazione del soffitto della chiesa romana.

Non dimentichiamoci, poi, di uno dei siti che ha bisogno di più cure possibili: Pompei. Dicembre 2017, crollo di un muro della Casa della Caccia ai Tori; 23 giugno 2018, una colonna del Complesso di Championnet veniva buttata giù da un turista americano; 25 giungo 2018, cedimento di una parete delle Terme della Casa del Menandro.

Il progetto di Bonisoli, necessario e dovuto, è quello di prevenire possibili incidenti per smettere di “curare” e trovare responsabili.

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