La Campania è terza nel Mezzogiorno per strutture culturali (223), pari al 17% del territorio, con numero di visitatori di musei e istituzioni similari in crescita (+35,4%), dato superiore a quello meridionale (20,5%) e quasi 6 volte quello Italiano (6,4%). Inoltre Napoli si classifica all’ottavo posto tra le province d’Italia più visitate con quasi 3,9 milioni di turisti allanno e il 38% dellofferta campana complessiva. Nel capoluogo cresce anche il turismo estero: nel 2017 i visitatori stranieri salgono al 55,1% contro il 45,6% del 2009.
Queste sono solo alcune delle informazioni che emergono dallo studio realizzato da SMR (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno del gruppo Intesa San Paolo) sul valore dell’industria culturale e creativa in Campania e il ruolo delle Gallerie d’Italia a Napoli, presentata ieri a Palazzo Zavellos Stigliano in via Toledo (NA). La cultura vale tantissimo dice il direttore generale di SRM, Massimo De Andreis E le nuove generazioni – continua -rappresentano un punto importante per lo sviluppo culturale del Paese. Lo studio evidenzia ancora, nelle conclusioni, alcuni scenari per migliorare l’accoglienza turistica, sottolineando che Napoli ha margini di sviluppo nei confronti dei concorrenti diretti del Sud. La regione pone già attenzione specifica al patrimonio culturale, utilizzando il Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, con un finanziamento di 118,76 milioni di euro.
Rilevante è limpegno dIntesa San Paolo in campo culturale, che si è tradotto nellelaborazione del Progetto Cultura, un contenitore strategico che ha tra gli obiettivi principali la conservazione e la valorizzazione dei beni storici e artistici di proprietà. Palazzi, collezioni darte e archivi, provenienti dagli oltre 250 istituti bancari distribuiti in tutta Italia e confluiti nel Gruppo Intesa San Paolo, formano un patrimonio di vaste proporzioni oltre 30.000 opere che si intende tutelare, promuovere e soprattutto condividere con il pubblico. Il settore culturale è importantissimo, e sta in qualche modo trainando lo sviluppo, commenta Paolo Scudieri, presidente di SRM Nonostante questi dati – aggiunge – spesso il valore aggiunto che si genera attraverso il settore culturale non è molto conosciuto, o subisce tagli dal legislatore. Va detto più in generale che purtroppo non si è mai investito in modo serio in questo settore così rilevante. Il patrimonio culturale napoletano, campano e meridionale è estremamente ampio e diversificato, molto attrattivo ma anche fortemente frammentato occorre perciò attivare un meccanismo virtuoso in grado di connettere ricchezza artistica e museale allo sviluppo economico-territoriale.