Foto: Lisetta Carmi, Sicilia, piazza Armerina 1976
Una mostra antologica al Museo di Roma in Trastevere, racconta lintensa vita professionale della fotografa genovese Lisetta Carmi, donna dalla grande personalità espressiva e dalla straordinaria vicenda umana. Si tratta della prima esposizione pubblica a Roma dedicata allartista ultranovantenne che, con i suoi scatti, ha anticipato i tempi e realizzato con autonomia interpretativa un percorso artistico caratterizzato dalluso innovativo del medium fotografico.
Circa 170 immagini tra le quali numerose inedite, gli originali di alcuni libri dartista da lei stessa realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo, le sue amate macchine fotografiche originali (Leica e Nikon) ripercorrono in un esaustivo percorso espositivo i circa venti anni durante i quali la Carmi si è completamente dedicata alla fotografia con sguardo sincero. Dai bambini nei campi profughi palestinesi ai camalli del porto di Genova, il suo sguardo curioso e lucido rimane punto imprescindibile per la conoscenza profonda di luoghi e persone.
Oltre ai lavori più noti, esposti a testimonianza di un percorso fotografico caratterizzato sempre da unattenta osservazione della realtà, mai occasionale, allinterno della mostra sono presenti anche tre nuclei di lavori concepiti come progetti di pubblicazione su tre temi molto diversi fra loro: il primo, Metropolitain del 1965, è stato realizzato dallartista in unica copia che è presentata al pubblico per la prima volta. Si tratta di un libro dartista in cui le immagini della metropolitana parigina sono accompagnate dal testo Instantanés di Alain Robbe-Grillet. Il secondo è invece il libro I Travestiti del 1972, uno dei più importanti reportage e ormai icona del lavoro di Lisetta Carmi, nonché riflessione sullattuale tematica dellidentità di genere con immagini di grande impatto percettivo, esposte in tutto il mondo.Il terzovolume dal titolo Acque di Sicilia, pubblicato nel 1977 con i testi di Leonardo Sciascia, è una ricerca sui percorsi dacqua nellisola attraverso una serie di fotografie che raccontano il paesaggio siciliano e i suoi abitanti.
Il vasto archivio fotografico di Lisetta Carmi presente in mostra è stato, ovviamente, suddiviso in diverse sezioni che riproducono, dal piano terra del museo fino alle sale del primo piano, il percorso artistico compiuto dalla fotografa di origine ebraica sin dalle sue prime esperienze con la fotografia.
Percorrendo il piano terra del Museo ci si imbatte successivamente nella sezione intitolata I reportage, i viaggi con altri tre lavori dedicati ai primi spostamenti di Lisetta Carmi. Piadena del 1965 è un affresco depoca che la fotografa realizza nella città della Bassa Cremonese mettendo in risalto strade, portici, visi, gesti di quella che in quegli anni era considerata una sorta di laboratorio culturale. Ma lindomabile volontà di capire e conoscere il mondo della fotografa non si ferma alla periferia italiana ma la spinge a realizzare reportage di viaggio in diverse parti del mondo. Nel segmento I viaggi: Capire il mondo sono raccontati gli spostamenti della Carmi in Israele, America Latina, India, Afghanistan, Pakistan e Nepal. Le immagini catturate in quei luoghi così distanti rimangono, ancora oggi, uno strumento imprescindibile per la conoscenza storica di quelle realtà.
Dai luoghi alla lunga collezione di volti. Nella sezione Le persone, i ritratti è possibile apprezzare dodici dei venti scatti che compongono lintenso lavoro del 1966 dedicato a Ezra Pound, che le valse il prestigiosoPremio Niépce per lItalia. Le immagini scattate durante un breve incontro a SantAmbrogio di Zoagli, restituiscono la complessità del poeta dimostrando linnata capacità della fotografa di cogliere la verità oltre alle apparenze. A completare la sezione la lunga sequenza di Ritratti, tra cui quelli catturati dallartista nel vivace ambiente intellettuale e artistico genovese di quegli anni.
Lesposizione al piano terra si conclude con le sezioni Metropolitain e I Travestiti e lo spazio dedicato alla proiezione della video intervista realizzata dal curatore Giovanni Battista Martini a Lisetta Carmi. Successivamente si passa al primo piano del Museo con la sezione Il Palcoscenico (1961/1964), una serie di immagini dedicate agli Attori e ai Musicisti. A seguire, le undici immagini che compongono il lavoro che lega la prima parte della vita di Carmi, intensamente dedicata alla musica, con la sua seconda vita di fotografa.
Chiude la mostra la sequenza di fotografie Il Parto realizzate nel 1968 allOspedale Galliera di Genova dove Carmi documenta le fasi di un parto.
Lisetta Carmi. La bellezza della verità promossa da Roma Capitale,Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Giovanni Battista Martini con lorganizzazione di Zètema Progetto Cultura, è visibile al Museo di Roma in Trastevere dal 20 ottobre 2018 al 3 marzo 2019.