Cento gli arazzi esposti nei quattro piani del palazzo veneziano, per un valore complessivo di circa cinquanta milioni di euro. La maggior parte proviene da una delle ultime arazzerie italiane, quella fondata nel 1960 da Ugo Scassa, il cui sogno, mai realizzato in vita, era proprio di esporre le proprie opere a Venezia. Cè anche un testimonial deccezione: Vittorio Sgarbi; voce delle audioguide gratuite che accompagneranno i visitatori in un percorso dove espressione artistica, artigianato di bottega e scuola trovano nellarazzo lespressione più preziosa e antica e, al contempo, mai così moderna e attuale. Tutti in un filo è il titolo dellesposizione, di respiro internazionale, inedita ed unica nel sua genere, che aprirà i battenti l1 novembre aPalazzo Zaguri in Campo San Maurizio aVenezia.
Quando Vassily Kandinsky, precursore e fondatore della pittura astratta, nel 1925 dipinse Rosso, Giallo, Blu mai avrebbe immaginato che un italiano, innamorato dellarte contemporanea, del suo quadro avrebbe fatto un arazzo talmente bello da sembrare un dipinto. Ed è proprio il capolavoro dellartista franco russo è il simbolo della mostra Da Kandinsky a Botero.
Da Kandinskij a Botero, passando per De Chirico, Mastroianni, Paul Klee, Henri Matisse, Joan Mirò e Andy Wharol, solo per citare alcuni dei grandi maestri presenti alla mostra. Perfino Renzo Piano fece tradurre alcuni suoi disegni con questa tecnica, a imperitura memoria.
Cento gli arazzi esposti nei quattro piani del palazzo veneziano, per un valore complessivo di circa cinquanta milioni di euro. La maggior parte proviene da una delle ultime arazzerie italiane, quella fondata nel 1960 da Ugo Scassa, il cui sogno, mai realizzato in vita, era proprio di esporre le proprie opere a Venezia.
È una gioia per gli occhi e per lanima: cento manufatti, tessuti per ore da abili mani femminili al telaio ad alto liccio per decenni, grazie allintuizione e alla lungimiranza di questo italiano che abbandona ledilizia per fare della propria passione, larte contemporanea, un mestiere. Sono opere capaci di stupire e catturare chiunque, per la finezza dellordito, la maestria nel miscelarne i colori sulla tela, filo dopo filo, intreccio dopo intreccio, per dar vita a capolavori che hanno arredato i grandi saloni delle feste nella grande stagione delle turbonavi italiane, dalla Leonardo alla Michelangelo passando per la Raffaello.
Per evocare il mondo scintillante dei viaggi transoceanici dei primi del Novecento, saranno proiettate parti e immagini del film La leggenda del pianista sulloceano così che percezione visiva e uditiva traportino il visitatore in mezzo al mare, in un clima fiabesco e quasi surreale.
E quasi un ritorno alle origini, un forte richiamo alla storia del tessuto cittadino veneziano: il palazzo, infatti, fu eretto tra il XIV e il XV secolo per volontà della famiglia Pasqualini, famosi commercianti della seta. E sono proprio le trame e gli orditi, i protagonisti di questa nuova e inedita mostra, in un continuum spazio temporale che lega storia e attualità.