La cattedrale di Santa Maria Argentea era, insieme alla basilica di San Benedetto, il principale luogo di culto di Norcia e riconosciuta concattedrale dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia. A seguito del sisma del 30 ottobre 2016, crollata la parte sommitale della cattedrale ed il crocefisso ligneo che si trovava sopra l’altare maggiore, si e’ frantumato in diverse parti, danneggiandosi in particolare sul fianco sinistro e sulla testa. Quello che resta del tronco centrale, insieme ai frammenti del volto e di braccio e piede del fianco destro, e’ stato recuperato nel novembre del 2016 tra le macerie con un prelievo operato dai vigili del fuoco, insieme alla Soprintendenza alle Belle arti e al Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri. La scultura era stata immediatamente trasportata dagli stessi carabinieri nel deposito di Santo Chiodo di Spoleto dove sono custodite circa 7 mila opere salvate dal sisma.
Ora, Il crocefisso ligneo del XV secolo, riconducibile alla scuola di Giovanni Teutonico, sara’ restaurato grazie all’intervento dell’organizzazione LoveItaly. Un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 2014 e dedicata alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Per questo intervento LoveItaly mettera’ a disposizione oltre 20 mila euro, frutto dell’iniziativa della rivista Panorama che nel novembre di un anno fa aveva organizzato un evento di beneficenza presso il museo Guggenheim di New York. Il progetto di restauro e’ stato ratificato il 19 settembre, nella sala della Giunta umbra, a Perugia, con la firma di un protocollo d’intesa tra ministero dei Beni e delle attivita’ culturali, Regione, arcidiocesi di Spoleto-Norcia e la stessa associazione. “E’ un’iniziativa che abbiamo apprezzato moltissimo – ha detto la presidente della Regione, Catiuscia Marini – e di questo voglio ringraziare sia LoveItaly che il settimanale Panorama che hanno organizzato la raccolta fondi soprattutto in America. La restituzione di queste opere d’arte contribuisce senza dubbio a restituire normalita’ di vita al territorio, che accanto alle famiglie e all’imprese, ha sofferto anche per le grandi ferite dei beni culturali che rappresentano la storia e la testimonianza della fede secolare. Per questo il recupero dei numerosi beni mobili danneggiati dal sisma 2016 vede la Regione continuamente impegnata nella ricerca di soluzioni che consentano il restauro ed il conseguente posizionamento nei luoghi deputati”. “Questo progetto – ha affermato il vicepresidente dell’associazione, Stefano Pighini – rappresenta la sintesi dell’azione di LoveItaly per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano come esperienza di partecipazione, di condivisione e collaborazione attiva, che in questa occasione ci vede tutti coinvolti nel recupero e nella ricostruzione del patrimonio artistico umbro”. La soprintendente alle Belle arti dell’Umbria, Marica Mercalli, ha invece evidenziato l’importanza di questi accordi che “danno un sostegno fondamentale per il recupero dei nostri tesori, alla luce anche di un momento di contrazione della spesa pubblica su quelle che sono le possibilita’ di intervenire sul patrimonio”. “Inoltre – ha aggiunto – si evidenzia ancora di piu’ come i beni del patrimonio culturale non appartengano solo al Paese e al territorio che li detiene, ma all’intera umanita’ e la sensibilita’ dei contribuenti americani sottolinea questo aspetto”. (ANSA).