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Il Muro di Berlino “risorge” come installazione nel centro della città

da | 22 Set 2018 | Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

L’idea di ricostruire il Muro di Berlino è quantomeno spiazzante. A 57 anni dalla costruzione (1961), con 28 anni di divisione alle spalle (‘61-’89) e dopo 29 anni dall’abbattimento (1989). Questo è il progetto (che si chiama Dau: Freedom) dell’enigmatico regista russo Ilya Khrzhanovsky, organizzato da Berliner Festspiele e prodotto da Phenomen Films. Si tratta di erigere una parte del muro (900 lastre di cemento, ciascuna alta 3.60 metri, per un totale di 6.6 milioni di euro) in una zona di Berlino, un isolato del viale Unter den Linden, per circa quattro settimane (dal 12 ottobre al 9 novembre). Al termine dell’evento l’installazione verrà abbattuta per celebrare l’anniversario del crollo del Muro (per l’appunto, 9 novembre). Per entrare bisognerà fare richiesta online di un “visto” e scambiare il proprio smartphone con un apparecchio digitale online, in questo modo un algoritmo permetterà a ognuno di avere un tour personalizzato. Hanno aderito all’iniziativa, tra gli altri, l’artista Marina Abramovic, il compositore Brian Eno, la band Massive Attack, il direttore d’orchestra Teodor Currentzis e il regista Tom Tykwer. L’agenzia stampa tedesca Dpa afferma anche l’uomo fantasma street artist Banksy ha dato il suo sostegno.
Tuttavia, anche se gli organizzatori di questo “speciale spazio esperienziale” (come lo chiamano loro) sono ancora in attesa del via libera finale da parte delle autorità, il progetto ha già smosso la macchina politica. Infatti, il partito verde locale, nella persona di Sabina Bangert, si è espressa chiaramente al quotidiano Tagesspiegel: “Per rispetto delle vittime che hanno realmente vissuto questa situazione, dovremmo prenderne le distanze”. Non mancano neanche gli estimatori, come la Ministra della Cultura tedesca, Monika Gruetters, la quale si dice “assolutamente convinta che sarà un evento mondiale”.
Inoltre, nel corso dell’evento avrà luogo la proiezione di Dau, film dalla colossale produzione ultradecennale, in cui rivive la Mosca del regime comunista. Inutile aggiungere che il regista della pellicola è lo stesso Ilya Khrzhanovsky.

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