Al question time al Senato di giovedì scorso, il ministro Bonisoli, ha dichiarato che il Mibac è sotto organico di 3.260 unita annunciando nuovamente un grande piano di assunzioni. Oggi il ministero registra un deficit rispetto all’attuale pianta organica di 3.260 unita’ di cui 23 dirigenti. Questa carenza rischia purtroppo di aggravarsi nei prossimi anni” E stata la risposta di Alberto Bonisoli, allinterrogazione della senatrice Margherita Corrado (M5s) sulla carenza di organico del Mibac. “Una proiezione che abbiamo svolto internamente sulla base delle cessazioni del servizio previste in base all’eta’ anagrafica dei dipendenti, evidenzia che nel triennio 2019-2021 il deficit di personale salira’ a 4.431 unita’, di cui 39 dirigenti e nel 2022-2024 crescera’ ulteriormente per arrivare a 7.893 unita’, di cui 66 dirigenti. Questa purtroppo e’ una stima prudenziale – ha sottolineato il ministro – che facciamo in base alle attuali regole di pensionamento. Nel momento in cui si dovesse riformare la legge Fornero – ha concluso – questi numeri potrebbero aumentare anche in maniera significativa”.
Lannuncio non è una novità. Lo aveva già anticipato durante il question time alla Camera l11 luglio scorso spiegando in quella sede che tra le assunzioni già in atto fatte dal predecessore Dario Franceschini, i pensionamenti per i prossimi 3 anni, si arrivava alla stima di 6000 unità da assumere.Infine, un ulteriore conferma durante un dibattito al Movifest metropolitano di Torino venerdi scorso: Vogliamo far funzionare bene il sistema pubblico della cultura in Italia e ridare dignita’ al lavoro dei dipendenti pubblici nei beni culturali”. “I Governi precedenti – ha proseguito il ministro – hanno messo in atto una politica che ha perso interesse per il sistema complessivo e chiudendo il rubinetto si e’ fatto scendere il livello dell’acqua. Con il concorso l’obiettivo a breve termine sono le assunzioni, quello a medio termine ridare valore e prestigio al lavoro pubblico nei beni culturali. Metteremo le persone dove servono – ha concluso – il che vuol dire aggiornare la struttura e prendere anche professionalita’ che prima non c’erano”. Tempi doro per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.