Nel castello di Vyborg in Russia, allinterno di una cripta segreta risalente al tredicesimo secolo, gli archeologi hanno scoperto lo scorso mese una tavoletta dargilla con delle incisioni identiche alla griglia di un gioco da tavolo conosciuto col nome di Nine men’s Morris. La cripta, stando a un modello 3D, veniva utilizzata come collegamento tra il castello e la città.
La città di Vyborg ha una storia travagliata: è appartenuta sia alla Russia sia alla Finlandia. Fu oggetto di conquista fino al 1944, anno in cui fu definitivamente acquisita dallUnione Sovietica. Durante gli scavi al castello, situato in un isolotto vicino al confine finlandese, è stata fatta la scoperta «più intrigante» delle ultime ricerche archeologiche, stando alle parole di Vladimir Tsoi, direttore del Vyborg Museum. Leccezionalità di questo ritrovamento, oltre al fatto che potrebbe essere lesempio più recente, sta nel materiale stesso del gioco da tavolo. A differenza degli altri ritrovamenti in cui il gioco era inciso su tavolette di legno, il Nine men’s Morris del castello di Vyborg è inciso su una tavoletta dargilla.
Questo antichissimo gioco da tavolo assume diversi nomi in base al luogo in cui ci si trova: Nine men’s Morris nei paesi anglosassoni, Morabaraba in Sudrafrica, Naukhadi in India, Mühlespiel in Germania, Jeu du moulin in Francia, Mulino in Italia. Forse per gran parte degli italiani il nome Mulino non dice molto. Infatti, sul territorio nostrano è conosciuto anche con il nome di Grisia, Mulinello, Triplice cinta, Tria, Tris o ancora Filetto; lodierno gioco del Tris non è altri che una semplificazione di questo gioco medievale conosciuto in Asia già dal IX-X secolo.
Il gioco è semplice: ogni giocatore ha sei, nove o dodici pedine che deve disporre o muovere sul tavolo da gioco negli incroci della griglia. Quando un giocatore costruisce una fila di tre pedine, conquista una pedina dell’avversario. Il gioco si conclude quando uno dei due giocatori rimane con solo due pedine, quindi senza possibilità di formare un tris.
Le ricerche archeologiche nel castello, iniziate nel mese di luglio, fanno parte di un progetto di restauro molto ampio che coinvolgeranno anche le pareti esterne delledificio. Inoltre, nel corso dei lavori, sono state riportate alla luce delle monete di rame degli inizi del XIX secolo.