Nel 1990 un insignificante dipinto viene acquistato da una signora inglese in unasta a Firenze. Il prezzo è 8 milioni di lire (3.500 in sterline), la collezionista si chiama Kathleen Simonis. Lopera era di un artista sconosciuto del XIX secolo, perlomeno è quello che si crede fino al restauro che invece rivela il lavoro della scuola di Giotto. Ora il presunto Giotto “Madonna con Bambino” è valutato 10 milioni di sterline e viene stabilito che risale al 1297.
Cominciano le peripezie legali: nel 1999 Simonis ottiene dallufficio esportazione di Roma la licenza di trasportare il dipinto in un altro Paese dellUe per un quinquennio. Tuttavia lautorizzazione viene annullata e ristabilita più volte negli anni seguenti. Finché nel 2007 Simonis si porta in Inghilterra il nostro presunto Giotto. Qui nel 2015 presenta la domanda per spostare lopera in Svizzera, vale a dire fuori dellUe. Nel maggio del 2017 lArt Council England (Ace) reagisce dichiarando di non poter rilasciare una siffatta autorizzazione in quanto il dipinto non è stato inviato legalmente e definitivamente dallItalia visto che la licenza di esportazione del 1999 era scaduta già dal 2004, tre anni prima del definitivo trasferimento del dipinto a Londra. L’avvocato Ben Jeffey, che rappresenta il Ministero dei beni Culturali italiano nella vicenda legale, ha affermato: “Lo spostamento del quadro a Londra con un volo della British Airways è illegale e incompatibile con le regole dell’Unione Europea. La signora Simonis ha avvertito le autorità italiane del suo piano per rimuovere il dipinto solo quando esso era definitivamente giunto nel Regno Unito”. Inoltre lAce riconosce come lunica autorità competente in questo caso lItalia, che purtroppo non può reclamare il quadro perché per il Belpaese sono scaduti i termini secondo la legislazione attuale dellUe.
In risposta allAce, Aidan O’Neill, avvocato della signora Simonis, si avvale del fatto che un cittadino “ha il diritto di trasferire un oggetto di sua proprietà da uno stato membro all’altro. Questo è nel DNA dellUe”.
Comunque, non è chiaro cosa ne sarà del dipinto. Secondo Alexander Herman, vicedirettore dellInstitute of Art and Law, cè persino chi dubita dellattribuzione al Maestro fiorentino. Per ora è solo conservato in un magazzino a Londra, in attesa del suo destino.