Premio Patrimoni Viventi. L’iniziativa del C.U.E.B.C. per le migliori azioni di valorizzazione del patrimonio culturale

da | 11 Giu 2018 | Arte e Cultura

Non v’è alcun dubbio che il nostro Paese disponga di un patrimonio culturale che non ha eguali al mondo, ma è altrettanto innegabile che sino ad oggi questo patrimonio non è riuscito ad esprimere, se non in maniera episodica e puntuale, la propria intrinseca capacità di concorrere allo sviluppo del Paese, di farsi driver di un’economia culture led, ossia a trazione culturale. Una prospettiva, quella appena richiamata, per nulla peregrina, soprattutto ove lo sguardo si volga a quanto accade al di là dei nostri confini a fronte di dotazioni patrimoniali assai meno significative. Le difficoltà maggiori nascono dall’incapacità diffusa di mettere in valore le risorse culturali o meglio di costruire valore intorno ad esse, un valore che discende dalla loro capacità di soddisfare bisogni. La valorizzazione si gioca infatti su due distinti fronti: da un lato, sollecitare i bisogni culturali nella domanda in modo che questa possa crescere in termini quantitativi e qualitativi, stimolando a sua volta l’offerta culturale; dall’altro, promuovere la creazione di servizi che accrescano, qualifichino e diversifichino la capacità delle risorse culturali di svolgere il proprio ruolo di attrattori turistici, di farsi motori dello sviluppo economico e sociale. Si tratta dunque di una strategia di filiera in cui attori diversi, in momenti e luoghi talvolta non coincidenti, concorrono a creare valore intorno al patrimonio culturale o a partire da esso: una «catena del valore» che vede il coinvolgimento di attori pubblici e privati, spesso operanti a diverse scale territoriali. Di qui l’esigenza di coordinamento e la domanda sempre più pressante di un modello di governance allargata che promuova la gestione integrata e partecipata del patrimonio culturale.

Così concepita la valorizzazione può assumere un ruolo strategico per lo sviluppo del Paese e delle economie territoriali. Peraltro, considerato che la tutela del patrimonio ha costi che gravano sul bilancio dello Stato, la mancata valorizzazione di queste risorse rischia nel lungo periodo di avere ripercussioni assai più negative sull’economia del Paese e sulle sue prospettive di sviluppo e diviene dunque imprescindibile farne una strategia prioritaria alle diverse scale di governo, da quello nazionale a quello locale.

In attesa che il Governo si faccia carico di questa esigenza e che a cascata se ne possano fare interpreti i governi regionali e locali, la valorizzazione del patrimonio culturale è affidata all’iniziativa individuale di singoli attori pubblici e privati che, attingendo alle poche risorse finanziarie disponibili, riescono a portare avanti progetti innovativi di grande spessore culturale, capaci altresì di produrre ricadute significative e diffuse tanto sul bene stesso, quanto sul relativo contesto territoriale. A tutt’oggi è proprio questo tessuto di piccoli attori locali – spesso espressione del terzo settore o di amministrazioni illuminate – a farsi carico della valorizzazione del nostro patrimonio, a farne motore di sviluppo. Iniziative che non di rado mostrano un elevato livello di efficacia e di innovatività, ma che rimangono troppo spesso nell’ombra, senza la possibilità che un’intelligente opera di disseminazione le porti all’attenzione del grande pubblico, ne faccia un esempio che possa essere imitato da altri attori in altri territori.

La valorizzazione del patrimonio culturale è da sempre al centro di Ravello Lab, i Colloqui internazionali che il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali organizza annualmente a Ravello, in collaborazione con Federculture, ed è anche al centro di larga parte delle iniziative e dei progetti culturali che il Centro ha portato avanti a livello nazionale ed internazionale in oltre trent’anni di attività.

Ed è proprio sulla base dell’esperienza sin qui maturata che il Centro ha pensato di creare un premio rivolto alle migliori azioni di valorizzazione del patrimonio culturale realizzate in Italia su iniziative di enti pubblici o privati; un premio volto anche a far emergere la ricchezza e la varietà delle iniziative che annualmente vengono portate avanti, spesso non senza notevoli difficoltà finanziarie ed operative, da quel vasto ed eterogeneo insieme di attori a cui si faceva prima riferimento. Ma anche un premio volto ad accrescere il livello di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della valorizzazione, a richiamare l’attenzione delle Istituzioni sull’esigenza di sviluppare un quadro strategico di riferimento e, non ultimo, a fare in modo che le buone prassi nel campo della valorizzazione, come si diceva poc’anzi, si diffondano e stimolino l’iniziativa pubblica e privata.

Il premio è articolato in due sezioni: la prima sezione è dedicata alle iniziative di valorizzazione realizzate nel corso del 2017 da soggetti privati; mentre la seconda è dedicata alle iniziative condotte nello stesso anno da soggetti pubblici.

La valutazione della Commissione, nominata dal Centro Universitario Europeo, farà riferimento a cinque criteri: 1. Impatto territoriale dell’iniziativa di valorizzazione; 2. Rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile; 3. Innovatività dell’intervento di valorizzazione; 4. Livello di coinvolgimento degli stakeholder e della comunità locale; 5. Economicità dell’intervento di valorizzazione. Il fine è infatti quello di premiare iniziative efficaci, coerenti, sostenibili, partecipate e, non ultimo, che non abbiano comportato un dispendio eccessivo di risorse economiche in rapporto ai risultati prodotti.

La scadenza per la presentazione dei progetti è il 31 agosto 2018. Il bando in uno con il format per la presentazione delle candidature può essere sin d’ora scaricato dal sito del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali (www.univeur.org).

La premiazione delle migliori candidature avverrà invece ad ottobre in occasione della XIII edizione di Ravello Lab che, come precedentemente ricordato, costituisce uno dei più importanti eventi sulle politiche culturali che si tengono annualmente in Italia e inserito quest’anno nella lista delle manifestazioni che si tengono nel quadro dell’Anno Europeo del Patrimonio culturale.

L’auspicio è quello di ricevere il più ampio numero di proposte in modo che il premio possa essere anche l’occasione per mappare le iniziative di valorizzazione in essere e rendere testimonianza dell’impegno profuso da organizzazioni pubbliche e private a supporto del nostro più grande patrimonio collettivo: la cultura.