Sicilia, il Grand Tour negli acquerelli di Fabrice Moireau

da | 10 Giu 2018 | Arte e Cultura

Il primo nome che viene in mente parlando di Sicilia e di Grand Tour è Goethe. La prima cosa che la memoria rimanda è il viaggio in Sicilia in compagnia del pittore Christoph Heinrich Kniep che l’artista rievocherà a tanti anni di distanza nel “Viaggio in Italia”. Il 29 marzo 1788 la partenza dal porto di Napoli. Sono a Palermo per Pasqua, poi Monreale, Alcamo, il Tempio di Segesta, Castelvetrano, Girgenti, Caltanisetta, Catania, Taormina, attraversando la regione a zig-zag come scrive lo stesso Goethe. Infine a Messina e il ritorno a Napoli martedì 15 maggio. Un viaggio che non è solo una personale esperienza di vita, ma che rappresenta il discrimine tra l’antico e il moderno. Fra l’”ancien regime” e la nuova cultura che, fra Illuminismo, Classicismo e Romanticismo, sarà la nostra cultura. Quel viaggio e gli innumerevoli viaggi degli artisti che prima e dopo Goethe hanno traversato la Sicilia, facendosi ispirare dalla sua arte e dalla sua storia continuano anche oggi, nell’era dell’automazione, del digitale e dell’intelligenza artificiale.

Ed è sulle orme del più grande artista tedesco che si mette Fabrice Moireau, fra i contemporanei uno dei più grandi acquarellisti. Come Goethe sembra essere alla ricerca dei colori italiani, di arte e natura, paesaggi e monumenti. Come Goethe forse in Sicilia scopre nuove sensazioni, visive, uditive e olfattive. A Goethe gli effluvi sprigionati dalla flora del giardino pubblico di Palermo ricordano l’isola dei Feaci e lo inducono a procurarsi subito l’ ”Odissea” per rileggere il canto dei giardini di Alcinoo.

E come facevano un tempo, armato di tanta passione e curiosità, di uno sgabello pieghevole, di fogli di carta, un pennello e una scatola di colori, il raffinato maestro dell’acquerello, tecnica sapiente e difficile che non ammette pentimenti e correzioni, che vive a Firenze ma è cittadino del mondo, è andato per la Sicilia e esplorare la bellezza. Moireau nato a Blois, in Francia, nel ’62, laureato all’Ecole nationale supérieure des arts appliqués et des métier d’art di Parigi, grande amante dell’architettura e dei giardini, ha visitato e trasferito sulla carta le immagini e le atmosfere di paesaggi, monumenti e luoghi incantati pubblicati in numerosi libri. Dai Tetti e dai Giardini di Parigi alla Loira, a New York, Roma, Firenze, Venezia, Berlino.

E ora, in un lungo e appassionato “grand tour” attraverso la Sicilia. Il viaggio, iniziato a luglio 2015, è durato due anni anche se non in modo continuativo “percorrendo a zig-zag questa terra magnifica”, ricorda l’artista, “viaggiando quasi sempre da solo “perché la solitudine mi aiuta a concentrarmi”, spiega. Lavorando sempre all’aria aperta come un impressionista avvolto dal paesaggio che è il vero protagonista della sua opera. “Seguendo i passi di antenati illustri, di pittori e poeti immensi che prima di me hanno esplorato questa terra – prosegue – sono entrato in contatto con i siciliani, gente mistica, speciale, alla stregua dei filosofi. Ho assorbito il loro mondo, la loro dimensione popola. re, dipingendo con il cuore”.

La mostra “In Sicilia , il Grand Tour” realizzata dalla Fondazione Cultura e Arte in collaborazione con la Fondazione Federico II, presenta circa 400 acquerelli di varie dimensioni e formati che giungono a Palazzo Cipolla a Roma, dove rimarranno fino al 22 luglio, dopo essere stati esposti a Palermo nelle Sale Duca di Montalto di Palazzo Reale. Sono stati concessi dalla Fondazione Tommaso Dragotto. Un’iniziativa che nasce dall’amore per la propria terra dell’imprenditore Dragotto, ma che può anche assumere fini pratici, quelli di un’ideale guida artistica per i tanti turisti che giungono nell’isola. E’ un racconto della Sicilia per immagini dell’acquarellista Moireau accompagnato dai testi del magistrato siciliano Lorenzo Matassa, un percorso di conoscenza attraverso luoghi famosi e meno noti, grandi città e piccoli paesi, palazzi, chiese, castelli, monti e marine, un viaggio emozionante alla scoperta della bellezza che solo l’arte sa dare.

Gli acquerelli, la mostra

Palazzo Cipolla, Via del Corso 320 Roma. Orario: tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10.00 alle ore 20.00, fin al 22 luglio 2018.